Questo diceva il giornale “Volo”

Correva l'anno del signore 1962 quando mi spedirono in missione in quel di Ferrara ... che poi perché vi sto dicendo 'ste cose se l'avete già lette nel ritaglio di giornale presente in questa pagina? ... sarà l'arteriosclerosi?! Boh ...

Comunque ci tengo a farvi sapere che fu un esperienza entusiasmante già a cominciare dal volo di trasferimento Rieti-Ferrara, e finì con l'esserlo con il volo di rientro Ferrara- Rieti.

Rendetevi conto: girare per l'Italia con un L5 che non aveva uno straccio di radio, senza una bussola degna di questo nome, un fracasso infernale che ti rintronava pure nelle budella e le solite condizioni meteo che proprio quando hai deciso di partire improvvisamente volgono alla bufera polare. Ma io niente: imperterrito!

Come avevo imparato da militare feci la navigazione con cartina e orologio e quella ho personalmente ribattezzato: "stradodromica". 

Che vordì? Che quando non hai la più pallida idea di dove ti trovi oppure quando non hai punti di riferimento validi ti metti a volare seguendo una statale, o meglio l'autostrada. Semmai puoi abbassarti fino a leggere i cartelli stradali!

Credetemi: funziona ... e il bello è che non devi pagare neanche il pedaggio! 

 

 

Fotografie: Falco Nero

Testo:  Redazione di "Voci di hangar" liberamente ispirato al racconto di Falco Nero