I piloti di Ferrara? ... tutti grafomani!

Confesso che non volevo rientrare a Rieti. 

E non solo perché lì a Ferrara m'ero trovato bene, avevo conosciuto un sacco di gente simpatica, avevo volato tanto e m'ero divertito nel farlo. Non solo per questo. 

Non volevo tornare a Rieti quando lo vidi, al mattino. 

Ero andato in aeroporto di buon ora ma quando lo tirai fuori dall'hangar, il mio L5 (che avete capito?) e lo vidi ridotto nelle condizioni in cui potete vederlo nelle foto, pensai di lasciarlo lì ed espatriare in Svizzera, magari oltrecortina (all'epoca c'era ancora). 

Non osavo neanche pensare di tornare a Rieti. 

Minimo mi avrebbero fatto lo  shampoo con la spazzola d'acciao non appena avessi spento il motore.

Fu allora che, solo al pensiero di quello che mi avrebbe atteso,  mi strappai quasi tutti i capelli. 

Ma poi mi convinsi: - Fai l'uomo - dissi tra me e me. Mi feci allora coraggio a facendo tutti gli scongiuri possibili (pure gestacci osceni) decollai per Rieti. 

E fu così che quando tentai di spiegare ai meccanici e al Direttore del Centro Nazionale di Volo a Vela di Rieti ciò che avevano fatto al povero Stinson quei mariuoli di piloti di Ferrara, nottetempo e a mia completa insaputa ... beh, mi urlarono in coro: a morte!

E' vero: ero venuto meno alla consegna e alla custodia del mezzo, l'avevo fatto insozzare con frasi poco onorevoli e ... fortuna che le iscrizioni erano fatte con calce.

 

Come finì davvero? ... se sono ancora qui a raccontarvelo, bene!?

Lo shampoo lo feci io all'aeroplano ... ma i capelli mi son caduti davvero dopo quell'episodio, mica no!

 

 

Fotografie: Falco Nero

Testo:  Redazione di "Voci di hangar" liberamente ispirato al racconto di Falco Nero