O mia CARA

Vi ho già raccontato della mia esperienza della mia collaborazione (in qualità di squadrista) con il mostro sacro del Volo a Vela italiano, l'ing. Guido Antonio Ferrari? No? ... beh, semplicemente memorabile.

All'epoca mi sembrava alquanto eccentrico come persona. Non fosse stato altro per certi suoi atteggiamenti maniacali come la pulizia molecolare che pretendeva io facessi del suo aliante (che poi è quella che mi accingevo a fare quando mi fu scattata questa foto) o l'originalità di certe sue invenzioni. 

Ancora oggi sono convinto che parlasse al suo aliante, che lo considerasse una persona. Sicuramente gli aveva attribuito un animo femminile: la considerava come una moglie. O magari un amante alla quale rivolgersi con affetto, degna di essere vezzeggiata perché bisognosa di attenzioni che avrebbe ripagato con performance superlative. D'altra parte, come biasimarlo? ... no, dico: avete notate le marche del suo aliante?

Un vero gentiluomo, se confrontato con certi piloti del Volo a Vela moderno.

Ma che volete? ... lui precorreva i tempi!io.

 

 

Fotografie: Luigi

Testo:  della Redazione di "Voci di hangar" liberamente ispirato al racconto di Luigi