E questo è il mio gioello

Non credo di pronunciare una terribile bestialità nell'affermare che, a mio parere, uno dei migliori aeroplani mai costruiti al mondo è il mitico Piper Cub, nelle sue numerose varianti ed allestimenti.

Sarà che è stato mio inseparabile compagno di lavoro per tanti anni, sarà che mi è rimasto nel sangue, quasi nel DNA, sarà che è l'aeroplano semplice e robusto per antonomasia, economico eppure versatile ... i motivi sono molteplici, fatto certo è che ancora oggi, a distanza di tanti anni, il PA 18 rimane un "signor" aeroplano. Oggi a maggior ragione col caro benzina e la limitatezza di molte aviosuperfici.

E così, quando un bel giorno il mio amico Luigi Tomassetti mi propose di cimentarmi assieme a lui nell'ardita impresa di realizzare una versione ULM  un Piper Super Cub, beh ... che volete che vi dica ... è stato più forte di me. 

Dopo due anni, di fronte al mio gioiello finalmente terminato, devo dire che ne è valsa più che mai la pena. 

 

Nonostante alcune vicissitudine di carattere burocratico che mi hanno imposto un'attività limitatissima (tanto limitata - 4 ore - da non aver potuto svolgere neanche tutti i voli di prova), il mio LL2000, versione ridotta del 15% rispetto all'originale, ha mostrato un ottimo comportamento a terra quanto e soprattutto in volo. E dire che, al momento, è l'unico esistente costruito in kit.

Già perché il suo primo proprietario, dopo aver acquistato i disegni (più schizzi che veri e propri disegni) ed alcuni componenti indispensabili, ritenne più saggio acquistare lo stesso l'aeroplano già bell'è pronto e di rivendere il progettino, strumenti, ruote e altri ammennicoli ... indovinate a chi? ... ma a me al mio amico Luigi, ovviamente. Per la modica cifra di 6 milioni delle vecchie lire. 

 

La differenza tra il nostro LL2000 e quei quattro scatoloni che ci furono "girati" l'abbiamo fatto noi, in due persone,  in due anni, due ore al giorno, tutti i giorni.

La differenza tra il "nostro" LL2000 e ogni altro LL2000 che dovesse essere mai costruito in futuro è che il nostro ha un'infinità di modifiche migliorative dettate dalla volontà di renderlo, se possibile, migliore anche del vero PA 18. Ovviamente nel pieno rispetto dei criteri di sicurezza e semplicità squisitamente aeronautici (che troppo spesso non sono proprio rispettati da molti progetti/costruttori ULM).

Così, a parte il motore Rolls-Royce/Continental O-200 da 100 cv, noi abbiamo modificato l'originale cellula sostituendo l'originale comando alettoni a cavi con un più immediato sistema ad aste. L'ala rivestita in tela dacron è diventata una solidissima ala tutta in alluminio. Non solo: il comando flap da meccanico è diventato elettrico (come pure il trim) e, sulla scorta della nostra esperienza di pilota di alianti, dotata pure di flap con posizione negativa, oltre che varie positive. con apprezzabili miglioramenti in termini di velocità e dunque consumi durante il volo veloce (10 km/h orari in più non sono da disdegnare su un PA 18).

E poi miglioramenti nella meccanica dei piani mobili, irrobustimenti strutturali che ci hanno permesso d'installare anche un gancio (omologato) per l'eventuale traino alianti e tantissime altre migliorie che non vi sto neanche a dire. 

Ora immagino cosa state pensando: "ogni scarrafone è bello a mamma soia" ed io non posso venire meno a questa regola ... però vi chiedo ugualmente: non è proprio un bel gioiello il mio gioiello?

 

 

Fotografie: Luigi

Testo:  della Redazione di "Voci di hangar" liberamente ispirato al racconto di Luigi