Nel lontano 1962 un G46

La prima volta che vidi dal vivo un FIAT G46 fu quando entrai nel laboratorio di costruzioni aeronautiche della mia scuola di Roma (istituto tecnico industriale G. Galilei). Se ne stava lì, impolverata e adorna di graffiti (tra cui un'improbabile la croce nera della Luftwaffe) una gloriosa fusoliera priva delle s.ali e del piano di coda orizzontale, sospesa su robusti cavalletti ad almeno due metri da terra. 

Ricordo che c'era una scaletta che portava in cabina ... l'inforcai prima ancora che il mio insegnante potesse accorgersi della mia presenza.

Un'assurda maniglia di una porta corredata da un robusto lucchetto era stata posta a guardia della cappottina e dunque non potei scivolare sopra il seggiolino del pilota tuttavia, attraverso gli ampi buchi nel plexiglass sbirciai il cruscotto spogliato di quasi tutti gli strumenti, la manetta, la cloche e altri ammenicoli che all'epoca neanche immaginavo. 

Rimasi in trans giusto alcuni istanti prima che il mio professore mi urlasse di scendere da lì pena una sospensione immediata. Per inciso, era il secondo giorno di scuola.

Ora capirete perché la vista di questa foto mi ha ricordato quel giorno.

Chissà se il mio G46 era lo stesso della foto regalataci da Andrea Rossetto? ... sarebbe davvero un caso unico al mondo.

Di sicuro quello ritratto era dell'AeC di Padova e correva l'anno 1962. Noterete che sul muso del G46 s'intravvede la gallina pilota, simbolo appunto di quell'AeC. 

 

 

Fotografie raccolte e fornite da: Andrea Rossetto

Testo:  Redazione di "Voci di hangar"