(Guida per tutti i fifoni del volo)
LE ULTIME VENTIQUATTRO ORE
Come riesce a volare un aereo? E’ semplice: i motori spingono il velivolo in avanti e creano una corrente che colpisce il terreno, i motori vanno più veloci, e quando c’è sufficiente corrente e si è creato un vuoto d’aria, l’aereo si solleva in cielo. Da qui in poi è un miracolo. Non ho mai capito cosa cazzo li tenga su. (MEL BROOKS)
L’ultimo passo prima di avventurarvi in aeroporto certi di aver fatto tutto quanto nelle vostre possibilità è la preghiera della sera prima: visto che l’indomani dovrete andare in cielo tanto vale metterci una buona parola, non si sa mai, capitasse di doverci restare ... Ma più che scomodare il buon Dio per voi, sarebbe il caso di pregare per il pilota; è molto meglio che sia lui a dormire bene stanotte anziché voi, e soprattutto sperate che non abbia appena scoperto la moglie a letto con l’amante. Avere un pilota incazzato non è proprio quello che si intende con cominciare bene. L’ultima occasione di rendere meno insicuro il proprio viaggio è il check-in: lì si decide l’ultima variabile, il posto sull’aereo. Presentarsi presto al banco della compagnia aerea non serve ad avere più tempo per lo shopping al duty-free, ma a impedire che il destino scelga per noi. Il vero passeggero per forza studia da anni in tv le immagini dei disastri e conosce alla perfezione i punti deboli degli aerei, sa quali parti sono più robuste, così evita accuratamente le ultime sette file e la zona delle ali. Pare che la parte migliore sia a metà fra la cabina di pilotaggio e le ali, non so dirvi se sia meglio il posto corridoio o quello finestrino, l’unica cosa certa è che se scegliete il finestrino sarete travolti dal vicino che vuol vedere fuori, e se scegliete il corridoio sarete calpestati dallo stesso vicino che vuole andare in bagno. Eseguite le formalità del check-in, consegnati i bagagli e superato il controllo passaporti, siete nelle loro mani.
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