Probabilmente solo alcuni cultori della storia dell’Aviazione ricorderanno la vicenda di Mathias Rust, il giovanissimo pilota della Germania dell’Ovest che nel 1987, in barba a tutto e a tutti, raggiunse indenne la piazza antistante il Cremlino a Mosca atterrando con il suo innocuo Cessna 172 nel luogo simbolo del colosso sovietico.
A distanza di tanti anni di quell’evento se ne sta perdendo letteralmente la memoria benché all’epoca ebbe una ridondanza mondiale al punto da costituire idealmente il punto di avvio di un processo di rinnovamento della superpotenza – la famosa perestrojka di Gorbaciov – ma anche e soprattutto di un terremoto nell’ambito delle gerarchie militari dell’Aeronautica militare sovietica (con un ridimensionamento netto e un avvicendamento generalizzato degli ufficiali, ministro della difesa compreso) che trova qualcosa di paragonabile solo con le famose “purghe” di epoca staliniana.
Ma a proposito di questa vicenda non aggiungeremo altro se non il titolo di uno splendido racconto a firma di Massimo Conti che, in occasione della X edizione di RACCONTI TRA LE NUVOLE presentò ben due racconti il peggiore dei quali – si fa per dire – era intitolato appunto: “Non rimpiango niente. Atterraggio sulla Piazza Rossa” e aveva come protagonista proprio Mathias Rust, voce narrante del suo volo memorabile. Il racconto, non avendo goduto dei favori della Giuria di quella edizione, divenne subito ospite del nostro hangar e potrete leggerlo all’indirizzo:
https://www.vocidihangar.it/w/non-rimpiango-niente-atterraggio-sulla-piazza-rossa/
Sì, d’accordo – vi domanderete – perché tutta questa digressione chilometrica? Perché le sorti del racconto di Massimo Conti sono identiche a quelle occorse al racconto: “Tu-22, ovvero: cosa potrebbe mai andare storto?” di Andrea Pirani che è stato ugualmente giudicato non meritevole di accedere alla fase finale del premio letterario RACCONTI TRA LE NUVOLE, ma stavolta della XII edizione. E non solo. Anche il racconto di Andrea Pirani narra in modo più o meno giornalistico una vicenda che ha dell’incredibile e che si consumò sul suolo sovietico o forse, più correttamente, nei cieli dell’allora URSS con la differenza sostanziale che detta vicenda rimase del tutto ignorata, anzi secretata ferocemente, fino a qualche anno orsono quando divenne finalmente di pubblico dominio grazie a siti web in lingua russa e dunque pressoché ignorata da buona parte del mondo occidentale.
Ma – vi domandiamo – a un sovietologo del calibro di Andrea Pirani poteva sfuggire una così singolare vicissitudine? Poteva il nostro fido autore appassionato di aviazione con la stella rossa rimanere indifferente a una simile chicca storica? Certo che no … ed ecco allora che lo scrittore milanese, profondo conoscitore dell’Unione Sovietica all’epoca della Guerra Fredda, costruisce una storia che ha più il sapore divulgativo piuttosto che narrativo e che lui stesso definisce:
“una storia così surreale, irreale, impossibile che è vera”.
Ebbene quella storia è ora ospite nel nostro hangar e potete leggerla con tutta la comodità e il senno di poi dei quasi quaranta anni trascorsi.
Ma di cosa si tratta effettivamente? Oseremmo dire: un evento rocambolesco che … anzi, sapete cosa? … ce lo faremo riassumere proprio dall’autore:
“Si parla di un un’esercitazione in cui accade di tutto: un aereo fuori rotta, che sconfina due volte dalla Russia in Iran e dall’Iran in Russia, inseguito due volte dai caccia e mai raggiunto. L’equipaggio si salva ma le conseguenze per ben 2.000 persone relazionate a quell’episodio sono molto pesanti.”
Forse abbiamo svelato troppo? No, abbiamo semplicemente dato voce a un testo unico nel suo genere nel panorama italiano giacché la cronaca in lingua originale si può leggere solo a questo indirizzo:
previo attrezzarsi di un buon traduttore o, per i più fortunati, di una traduttrice alta, bionda e dai lineamenti tipici delle gentildonne dell’ Est Europa. Con il rischio che, di traduzione in traduzione, possiate rimanere affascinati da una tale bellezza esotica (almeno per noi occidentali) al punto di non poterne fare più a meno …
Scherzi a parte, il racconto di Andrea – ne siamo certi – vi lascerà basiti e anche se la trama non è avvincente al pari di un film del tipo “Mission Impossibile” o del migliore James Bond … beh, non stentiamo a credere che un moto di stupore si manifesterà sul vostro volto unita a una sottile smorfia di paura per il terribile pericolo scampato. Quello di una Terza Guerra Mondiale che, potenzialmente, sarebbe potuta scoppiare per la leggerezza di un sistema – quello militare – assolutamente fallibile benché altamente tecnologico e professionale.
A proposito di “TU-22 …”possiamo solo aggiungere che ci spiace non abbia potuto accedere alla fase finale di RACCONTI TRA LE NUVOLE ma che al contempo siamo onorati e compiaciuti di poterlo ospitare nel nostro hangar.
A proposito dell’autore invece non possiamo che spendere parole di apprezzamento perché Andrea è ormai un veterano del Premio o, come recitavano i versi di una gloriosa canzone di Francesco De Gregori,
“il ragazzo si farà anche se ha le spalle strette”
e dunque, prima o poi riuscirà a dare l’assalto al podio del Premio, certi che lo farà con uno dei suoi racconti alla sovietica maniera. E se anche non dovesse accadere … beh, saremo lietissimi di pubblicare i suoi racconti! Perché c’è necessità di fare divulgazione storica, perché c’è necessità di conoscere cosa accadde al di là della Cortina di ferro.
Troppi anni sono trascorsi e storie come quelle del maggiore Chizhov Mikhail Fedorovich meritano assolutamente di essere raccontate.
Comunque sia andata con “Tu-22, ovvero: cosa potrebbe mai andare storto?” per noi è stato un successo, al di là del mancato ingresso nella rosa dei venti racconti finalisti. Perlomeno in termini di divulgazione della misconosciuta cultura aeronautica dell’ex blocco sovietico. E se poi il mondo russo, erede di quello che fu il colosso sovietico, non gode oggi granchè simpatia nel mondo occidentale, beh … poco ci importa: è comunque storia!
Grazie Andrea.
Narrativa / Lungo
Inedito
Ha partecipato alla XII edizione del Premio letterario “Racconti tra le nuvole” – 2024
Recensione e didascalie a cura della Redazione di VOCI DI HANGAR