C’era una volta, in una terra lontana: il regno di Volovelandia. Esso era governato da un re tiranno, che aveva portato il florido e ridente regno in rovina. Molti illustri abitanti, che avevano dato lustro e gloria al piccolo regno, erano stati esiliati, altri si erano allontanati di loro spontanea volontà a seguito della emanazione dell’editto che annullava la libertà di parola e di stampa. Erano vietati anche gli assembramenti di persone, ed era pericoloso farsi trovare nei luoghi pubblici con persone non gradite al governo. Finché un giorno, dopo lunghi anni di tirannide, il popolo ormai stanco, sotto la guida di un generale ribelle, pose sotto assedio il castello dove viveva il despota con i suoi più fedelissimi. Fino all’ultimo il re tentò la difesa, ma di fronte alle orde di gente che sempre più numerosa cingeva l’assedio del castello, decise di arrendersi senza colpo ferire … in cambio di aver salva la vita. Così, dopo lunghi mesi ed a seguito di trattative segrete tra il re ed il generale ribelle, il ponte del castello fu abbassato e il generale entrò tra due ali di folla osannanti. Una volta all’interno la folla inferocita catturò il vecchio re, lo depose dal trono e, con un investitura spartana, incoronò il generale vittorioso. Quest’ultimo raccolse immediatamente al suo fianco i fidi aiutanti di campo, instaurando un nuovo governo. Il vecchio re aveva perso tutta la sua baldanza e ora se ne stava in un angolo in attesa degli eventi. Qualcuno, tra la folla, gridò:“A morte il tiranno!!”. Ma, tra lo stupore generale, il nuovo re non solo gli diede salva la vita ma, addirittura, gli affidò un incarico nella nuova amministrazione del regno. La gente rimase sgomenta, e si chiedeva, rientrando a casa: “Possibile che il nuovo governo cominci con un tradimento!?” La notte avvolse ogni pensiero. Ma per la tranquilla e pacifica gente di Volovelandia le sorprese non erano finite, infatti il mattino seguente appresero che il nuovo re aveva già ripreso la via per i suoi possedimenti al nord, nominando una sorta di governatore: Sir Reggent. Egli, con gli ampi poteri che il nuovo re gli aveva conferito, sarebbe rimasto al castello e avrebbe governato in sua vece. Il castello!!! Quest’ultimo era pieno di trappole, nessuno disponeva di una mappa né l’ex tiranno, che continuava ad aggirarsi indisturbato nelle sue stanze, era disposto a rivelarne i segreti e i trabocchetti . Così il povero Sir Reggent incappava ogni giorno in una o più trappole e, con tanta pazienza, cercava di renderle innocue. Il lavoro era alquanto arduo, anche perché gli inservienti (cameriere e stallieri) non erano stati sostituiti … e non erano certo disposti a rendergli il compito facile. Il tempo scorreva … In occasione del censimento annuale di inizio anno, agli abitanti di Volovelandia fu comunicato, con finto rammarico, che le casse dello stato erano vuote: sarebbero state aumentate le tasse e tagliati alcuni servizi a favore dei più bisognosi. Immediatamente dopo l’emissione dell’apposito editto, Sir Reggent, con i suoi uomini, si recò di casa in casa pretendendo l’immediato pagamento di quanto dovuto. Chi si rifiutava fu cacciato dal regno e i suoi beni confiscati. Come se non bastasse, il paese venne stravolto da alcuni lavori che impedirono, per lungo tempo, ad alcuni possidenti di entrare nei loro campi, nonostante avessero pagato la relativa tassa, praticamente raddoppiata. Ormai la gente non sapeva più che cosa pensare, così si rassegnò ad attendere gli eventi, fiduciosa che la bella stagione i loro problemi si sarebbero risolti. Almeno in parte. Ben presto, come tutte le estati, Volovelandia sarebbe stata tutto un fervore di attività: molta gente avrebbe invaso le sue verdi e ridenti valli, in molti sarebbero venuti dai Regni confinanti per partecipare alle grandi fiere che si svolgevano durante la stagione più calda mentre una folla davvero sconfinata si sarebbe raccolta l’anno dopo in occasione dei grandi festeggiamenti in onore del millenario del Regno. Tutti gli abitanti di Volovelandia si aspettavano grandi preparativi: – Sarà una grande festa – pensavano, perché Volovelandia avrebbe ospitato genti proveniente da tutti i Regni del mondo, dai più vicini ai più lontani e invece …
………continua!?
segue: II parte
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