Non capita tutti i giorni di ritrovarsi in aeroporto l’autore di un libro che si ha avuto la fortuna e – diciamolo pure – il privilegio di aver appena letto (e quindi recensito) … ebbene, a noi della Redazione di VOCI DI HANGAR, è accaduto! Sicchè, altro non abbiamo potuto fare che “pretendere” firma e dedica da mostrare poi agli amici/nipoti nei lustri a venire.
In realtà il buon Evandro, frequentatore quasi assiduo dell’aeroporto di Rieti, si è subito spontaneamente prestato a vergare il suo nome sulla copia in nostro possesso, peraltro già ampiamente bistrattata da letture e riletture. E, per giunta, senza neanche particolari minacce.
Lo scatto lo conferma: quasi sorride nonostante abbia appena maturato la consapevolezza di aver guadagnato alcuni lettori assai critici, se non proprio incontentabili. Infatti, ad un’analisi attenta della fotografia, noterete chiaramente che, quello che gli corruccia il sopracciglio destro, non è un mezzo sorriso … bensì una smorfia di dolore … ma si sa: di questi tempi occorre prendere ciò che capita. Così, suo malgrado, il buon Evandro si è dovuto subire aspre annotazioni circa, nell’ordine:
– le dimensioni delle foto,
– la sinteticità del testo,
– l’impostazione asettica della narrazione
… e una mezza dozzina di rimproveri ineccepibili che non vi riportiamo per brevità di cronaca.
Pare che il Detti abbia interrotto la ramanzina adducendo impellenti motivi idraulici … e che sia riapparso solo la settimana successiva.
Evandro, hai voluto scrivere? … ora ti becchi i fans che ti meriti!?
Il pilota trainatore Il pilota trainatore: la vita da sogno, il sogno di un vita.
[...] Sono qui, seduto in questa carlinga, davanti ad una moltitudine di strumenti che fremono. Giro la testa di qua e di là per guardarmi le ali. [...]
[...] Mi servirebbe solo un autonomia illimitata e potrei girare il mondo. Volerei anche di notte, magari in tondo, al di sopra di un luogo illuminato, in attesa dell’alba. Oppure potrei atterrare in avio superficie o anche in un campo idoneo e dormirei sotto l’ala per ripartire l’indomani.
Potrei fare una via eternamente errante, In fondo è la vita che faccio ma limitata all’autonomia del serbatoio e da altre cose. [...]
[...] Una spinta improvvisa in avanti. L’aliante si è sganciato. Fine del sogno. Liberato dalla resistenza dell’altro aeromobile, l’aereo alza il muso. Tolgo i flaps, riduco un po’ il gas, poi rovescio l’aereo e scendo in picchiata. Giù mi aspetta un altro aliante. [...]
Fotografia scattata da: Evandro Detti in una lenta salita trainando un aliante nel cielo di Rieti con i laghetti sullo sfondo.
Testo di: Evandro Detti (tratto dal libro “Zingari del cielo” di Evandro Detti, Capitolo III - Il sogno, IBN editore).
Il cordone ombelicale Un cordone ombelicale lungo 40 metri!
[...] Dallo specchietto fissato fuori dal tettuccio vedo l’aliante, quaranta metri più indietro, sospeso nel vuoto. Un lungo cavo ci unisce come un cordone ombelicale. Lui non ha il motore e si lascia trainare, fiducioso, come un bambino. Devo pensarci io a portarlo in quei luoghi del cielo dove troverà correnti ascensionali per le sue lunghe ali. Dopo diventerà un magnifico gabbiano e potrà volare dove vorrà e potrà salire altissimo, fino a quote che le mie tozze ali non possono raggiungere.
Ma adesso è solo un brutto anatroccolo quello che mi segue. [...]
Al traino occorre guardare anche dietro, anzi soprattutto dietro, per vedere l'aliante e controllare se mantiene la posizione corretta.
Fotografia scattata da: Evandro Detti durante il traino di un aliante.
Testo di: Evandro Detti (tratto dal libro “Zingari del cielo” di Evandro Detti, Capitolo III - Il sogno, IBN editore).
Trainatore e trainato Al traino: da trainatore e da trainato
[...] DA TRAINATORE: Al traino occorre guardare anche dietro, anzi soprattutto dietro, per vedere l'aliante e controllare se mantiene la posizione corretta. [...]
[...] DA TRAINATO:
Durante il traino successe un pandemonio.
Andavo su e giù, di qua e di là, correggevo una cosa e me scappavano altre due. [...]
[...] Difficile rimanere fermo in posizione corretta rispetto al traino. All’inizio mi sembrava che fosse l’aereo a non stare fermo ma l’esperienza mi suggerì subito la verità: ero io. [...]
[...] Sballottato come un tappo di sughero sulle onde del mare in tempesta, conclusi il mio primo traino a seicento metri a Nord-Est del campo. Dopo lo sgancio tutto tornò tranquillo. [...]
Al traino occorre guardare anche dietro, anzi soprattutto dietro, per vedere l'aliante e controllare se mantiene la posizione corretta.
Testo di: Evandro Detti (tratto dal libro “Zingari del cielo”, Capitolo X - Senza motore, IBN editore)
Fotografia scattata da: Evandro Detti durante il traino di un aliante.
I piloti? I piloti? … non siamo Superman!
[...] Il cielo è uno spazio immenso. C’è posto per tutti e la strada per raggiungerlo incomincia proprio dalla porta della vostra casa. Il viaggio verso il cielo non è lungo né difficile.
Tutti possono intraprenderlo, se lo vogliono davvero. Basta vincere gli indugi e fare il primo passo. [...]
[...] Fra noi non ci sono Superman. Perché i Supermen non esistono. Non bisogna essere eroi per vivere le nostre avventure. L’unica chiave che può aprire le porte del nostro mondo è la passione per il volo. [...]
Testo fornito di: Evandro Detti (dal libro di Evandro Detti “Zingari del cielo”, Capitolo XXIV - Veniteci a trovare, IBN editore).
Fotografia scattata da: Evandro Detti mentre era in volo sull'aviosuperficie del Borro. O meglio, scattata dall'allievo che stava davanti.
Il tramonto Volo al tramonto su Lucca.
Nella mezz'ora dopo le effemeridi le nubi sono ancora illuminate dal sole e si riflettono sulla levigatissima superficie dell'ala.
Testo fornito di: Evandro Detti
Fotografia scattata da: Evandro Detti
Il Falke Il motoaliante Falke.
Su questo aeromobile ho fatto dei voli scuola a Lucca Tassignano. Non molto potente e un po' difficile, ma formativo.
Testo fornito da: Evandro Detti
Fotografia scattata da: Evandro Detti
Foligno Aeroporto di Foligno.
A Foligno, in uno degli innumerevoli voli con questa macchina tanto formativa. Eravamo andati al bar, ma al ritorno il motore non voleva saperne di partire. Per fortuna un pilota esperto ci ha aiutati.
Testo fornito da: Evandro Detti
Fotografia scattata da: Evandro Detti
Giannutri Atterraggio a Giannutri.
L'aereo non ha la messa in moto elettrica perciò ho lasciato il motore al minimo con i freni tirati e siamo scesi solo per farci una foto ciascuno.
Testo fornito da: Evandro Detti
Fotografia scattata da: Evandro Detti
Il PA 19 Il Piper PA 19.
Che dire di questo velivolo? ... un grande maestro. Qui siamo a Viterbo presso l'omonimo aeroclub al quale il PA 19 apparteneva.
Testo fornito da: Evandro Detti
Fotografia scattata da: Evandro Detti
Il Seneca Il Piper PA 34 Seneca.
Vaddero un bel bimotore sul quale ho fatto il passaggio anni fa. Poi ho dovuto rinunciare a volarci perchè era davvero troppo costoso, ma mi piaceva molto.
Testo fornito da: Evandro Detti
Fotografia scattata da: Evandro Detti
Fotografie di: Evandro Detti
Testo di: Redazione di Voci di hangar