E’ la storia di un pilota che decide di fare il postino. Tomas, così si chiama il protagonista, non è però un pilota ferratissimo con carte aeronautiche, regolo, bussola e orologio, prue e derive. In definitiva: di navigazione ne sa ben poco.
Studiare toglierebbe troppo tempo ai suoi allenamenti che tutti i giorni fa per perfezionare al massimo la sua grande passione e cioè, l’acrobazia. Per colmare la sua lacuna si fornisce di un piccolo GPS ma, durante un lungo volo, smette di funzionare e lui non sa più cosa fare.
Un’aquila si presta ad aiutarlo ma vuole prima gareggiare con lui per dimostrargli che non c’è nessun volatile al mondo che vola meglio di lei.
Tomas, per mantenere un impegno preso, è costretto ad accettare la sfida che gli servirà come monito: non ci si può avventurare in cielo confidando nei soli congegni elettronici,
Questo racconto, anche se può sembrare una fiaba, in realtà non lo è. Invece è una metafora rivolta a certi piloti per far capire loro che non basta avere il più sofisticato GPS per evitare le incognite del volo.
La passione non basta per dire: “Io sono bravo”, se non c’è una vera conoscenza di base su tutto ciò che riguarda il volo. Sarebbe come costruire una stupenda casa senza fondamenta che il più piccolo scossone può far crollare.
Ben venga il GPS, ma sempre associato a quello del nostro cervello.
Narrativa / Medio-breve Inedito; è stato inviato alla segreteria della III edizione del Premio fotografico/letterario “Racconti tra le nuvole” – 2015 ma, trattandosi di una favola anzichè di un racconto, non è stata ammessa alla competizione; in esclusiva per “Voci di hangar”
VOCI DI HANGAR ha il privilegio di ospitarlo e regalarlo ai suoi visitatori