Anche VOCI DI HANGAR si unisce all’augurio che gli italiani, in questi momenti di grandi difficoltà, si stanno scambiando reciprocamente in modo assai frequente. Ma con una piccola variante mutuata dal titolo di un libro di Alessandro Soldati che abbiamo avuto il piacere di leggere e di recensire.
Se in un prossimo domani potessi disporre di una macchina del tempo, ebbene l’ing. Celestino Rosatelli sarebbe sicuramente una di quelle persone che vorrei incontrare. Sul serio.
Lo vorrei conoscere di persona, in carne e ossa; gli porrei mille quesiti, sarei curioso di ascoltare la sua voce, osserverei i suoi modi e la mimica dei suoi gesti, le pieghe del suo viso austero con cui troppo spesso è ritratto nelle foto dell’epoca.
Perché di Rosatelli, celeberrimo capo progettista della FIAT non ci è dato sapere granché. Purtroppo, aggiungo costernato.
Benché apparteniamo – volenti o nolenti – all’epoca delle informazioni digitali, delle immagini in tempo reale, benché il nostro sia ormai il mondo in cui tutti sanno di tutto di tutti (dove siamo in vacanza, cosa stiamo mangiando, chi sono i nostri amici e via discorrendo) del sig. Celestino non sappiamo praticamente nulla. Eppure non stiamo citando un personaggio storico che si perde nei meandri oscuri del tempo o che trascorse la sua esistenza all’altro capo del mondo. Egli visse a cavallo del 1900 e in una città come Torino, moderna e dall’alto grado di civilizzazione – non c’è che dire -. Eppure del nostro progettista visionario sappiamo davvero pochissimo.
Se avessi davvero a disposizione una macchina del tempo, l’unico dubbio da cui potrei essere attanagliato potrebbe essere: in quale anno incontrarlo?
Quando era bambino nella sua rustica Belmonte? E allora potrei trovarlo all’ombra della grande quercia mentre, gli occhi persi nell’azzurro candido e nel bianco lattiginoso, fantastica sulle mutevoli forme delle nuvole.
O forse – mi domando – sarebbe più utile sanare la mia curiosità incontrando il sig Rosatelli in età più adulta, quando era ufficiale del Genio Aeronautico? Forse potrei sgattaiolare in aeroporto e intrufolarmi in hangar mentre è in corso il volo da record del suo biplano R70.
Chissà.
Oppure, in virtù della convinzione comune che, un istante prima che l’ultimo anelito di vita ci lasci, la nostra esistenza scorra nei nostri occhi, potrei essergli accanto poco prima del suo trapasso.
Potrebbe essere un’idea …
Ma – mi domando – avrei il tempo di chiedergli, di farmi spiegare, avrei modo di ricevere confidenze o rivelazioni preziose mai confessate ad alcuno?
Ad esempio gli chiederei della sua famiglia, di mamma Apollonia e del papà Bernardino. Vendettero davvero il piccolo podere di famiglia per mandarlo a scuola a Rieti? Erano severi? Che ricordi aveva dei genitori?
E poi vorrei sapere tutto a proposito della quotidianità di Celestino bambino nella piccola e rustica Belmonte in Sabina (che all’epoca faceva parte dell’Umbria) alle soglie del fatidico 1900.
Il suo gioco preferito era davvero imbrattare i muri appena calcinati con strane forme di uccello – forse i suoi primi progetti di macchine volanti – oppure si tratta di una leggenda?
Alcuni storici riportano la vicenda – anche questa grottesca per alcuni versi – secondo la quale il capofamiglia fu convocato dall’allora sindaco di Belmonte dopo l’ennesima denuncia di un concittadino che s’era visto impiastricciare i muri di casa appena imbiancati con una serie di strane linee e forme. L’abile amministratore era riuscito a far rientrare la denuncia e anzi aveva convinto i paesani a raccogliere dei fondi per mandare a scuola quel vero talento che portava il nome di Celestino. Gli chiederei se anche questa è una leggenda.
Poi gli chiederei della sua vita a Roma, delle ripetizioni tenute per sbarcare il lunario e mantenersi all’università. Del suo lavoro come assistente universitario: da allievo a docente. Che carriera!
Si sentiva più un matematico o un creativo?
Non mancherei di chiedergli perché, giovanissimo ingegnere alle prime armi, sopportò in silenzio il sopruso perpetrato da Savoia, Verduzio e dall’Ansaldo che firmarono con il loro nome il mitico biplano SVA 5 sebbene Celestino avesse calcolato e disegnato buona parte del velivolo.
Poi, a bruciapelo, gli chiederei di Giovanni Agnelli: com’era come persona, carismatico e austero come riportano le cronache del tempo? E’ vero che fu lui, in persona, a volerlo fortissimamente a capo dell’Ufficio Tecnico di progettazione della Fiat Aviazione?
E l’ing Gabrielli? Quale fu veramente il loro rapporto? Era davvero geniale oppure fu semplicemente l’uomo giusto al posto giusto al momento giusto? Divennero davvero amici o il loro fu solo un rapporto di lavoro animato dal reciproco rispetto?
Insomma gli farei una valanga di domande su tutti i fronti, alcune personali, altre sicuramente impertinenti e altre ancora solo per rivivere un’epoca, quella dei pionieri del volo, in cui egli visse e di cui fu protagonista.
Non mancherei di chiedergli se l’ostinazione con cui progettò biplani fu una sua libera scelta o piuttosto un ordine di scuderia.
Non venne mai incuriosito dal mondo dei dirigibili? All’epoca ancora se la battevano alla pari con i sostenitori dei velivoli, aeroplani o idrovolanti che fossero.
Divenne ricco con il suo lavoro?
Ebbe davvero il rimpianto di non aver costruito ponti anziché aeroplani?
E ancora: perché non tornò mai a Belmonte in Sabina? Un caso o una scelta meditata? Possibile che il Celestino che da bambino riusciva a toccare le nuvole con le dita e sorridere al sole anche in pieno inverno si arrese alle lusinghe di una Torino gelida e brumosa?
E la sua famiglia? Sua moglie, suo figlio?
Dai racconti di chi lo conobbe appare quasi certo che fosse un buontempone, un burlone che lavorava a testa bassa e con rigida discipina ma che nella vita privata era la gioia dei bambini e degli adulti sui amici. Perchè una riservatezza così ostinata a proposito della sua vita privata e del suo lavoro? Possibile che Celestino fosse un introverso, un timido?
Queste e altre mille domande gli porrei … ma riceverei risposta? Egli avrebbe la voglia o addirittura il desiderio di aprisi ad un suo estimatore?
Sicuramente all’ing Rosatelli farei un’intervista serrata, minuziosa, quasi un interrogatorio … ma con garbo perché egli fu uomo vecchio stampo, classe 1885, non dovrei mai dimenticarlo.
D’altra parte potrei scegliere un qualunque altro periodo della vita di Rosatelli che, seppur breve, è stata costellata da giorni di lavoro intenso, di insuccessi ma anche di grandi soddisfazioni professionali
Ora però – in tutta onestà – siamo realisti: quando la inventeranno la macchina del tempo? Probabilmente mai … e il mio sogno di conoscere da presso il signor Rosatelli potrebbe svenire miseramente. Peccato.
Ma – a pensarci bene -, a cosa mi occorrerebbe un simile congegno se già ora posso rivivere quell’incontro, posso quasi toccare con mano una simile personalità storica attraverso il racconto – spesso di fantasia, non lo nego – di chi si diletta nella scrittura creativa? In effetti la grande forza dell’invenzione narrativa piega già la curva del tempo; l’intuizione letteraria, corredata da quelle scarsissime notizie biografiche, mi concedono già la possibilità di parlare con Celestino, di sapere di più, molto di più di quanto potrei apprendere da un gelido resoconto storico.
A pensarci bene Celestino Rosatelli – potenza della narrativa – è già tra noi. Questo grazie alla lodevole iniziativa del Premio letterario RACCONTI TRA LE NUVOLE, di VOCI DI HANGAR e dell’HAG che hanno voluto rivolgere al progettista di Belmonte in Sabina la loro attenzione e, indirettamente, quella dei loro autori/autrici partecpanti al Premio.
E allora non occorre una fantomatica macchina del tempo per incontrare il nostro uomo. Lui è tornato tra noi e occorrerà solo sfogliare le pagine di:
“Belmonte in Sabina omaggia Celestino Rosatelli – raccolta antologica di racconti dedicati a Celestino Rosatelli”
per farlo vivere di nuovo. Oppure semplicemente per mantenerne viva la memoria.
“Piacere di conoscerla, ing. Rosatelli …”
A cura del gestore di VOCI DI HANGAR, Marco Forcina
Foto a cura di Irene Pantaleoni, foto di copertina di Clara Bartolini
In evidenza l’immagine del monumento dedicato a Celestino Rosatelli inaugurato a Belmonte in Sabina, sua città natale, lo scorso 5 ottobre 2019. Da notare come il viso di Rosatelli, per una strana combinazione, sia attorniato dalle nuvole che si riflettono dal cielo fin dentro il monumento. Celestino è ora a casa e la sua Belmonte lo omaggia con un cielo pieno di nuvole bonarie.
VOCI DI HANGAR è lieto di annunciare che la cittadinanza e le autorità civili e religiose di Belmonte (in provincia di Rieti) renderanno omaggio – ed era ora, aggiungiamo – al loro pìù famoso concittadino: l’ing. aeronautico Celestino Rosatelli.
Sabato 5 ottobre avremo l’occasione di ricordare una personalità che ha segnato la storia dell’aviazione italiana e, in particolare, delle costruzioni aeronautiche. Egli è infatti ricordato come il geniale progettista che, a capo dell’ufficio tecnico della FIAT, ha reso la formula “biplano” la sua firma distintiva. Come non ricordare infatti il famosissimo FIAT CR 42 Falco? … non a caso presente nella locandina contenente il programma di questa giornata memorabile.
E’ prevista la deposizione di un monumento in onore di questo grande personaggio che vide i natali a Belmonte nel lontanto 1885 e che si spense, ancora giovane, a Torino appena dopo la fine della II Guerra Mondiale, nel settembre 1945.
Sarà anche l’occasione di ricordarne la vita, il lavoro e la genialità a cura dello storico Gregory Alegi, presenti anche le nipoti di Rosatelli oltre che al Sindaco di Belmonte, il presidente dell’HAG (Historical Aircraft Group) e del segretario del premio letterario RACCONTI TRA LE NUVOLE nonchè gestore del nostro hangar.
Non mancheranno ovviamente gli aeroplani, volanti e rombanti, che effettueranno diversi passaggi sopra la cittadina e nel cielo di Belmonte. Quello stesso cielo che – la storia ce lo testimonia – il giovincello Celestino osservava con occhi curiosi e sognanti.
Non mancherà neanche una componente letteraria di questa celebrazione che rende onore ad un’ingegno italico fin troppo trascurato o, peggio, letteralmente ignorato dagli appassionati di aviazione. Con la preziosa collaborazione di RACCONTI TRA LE NUVOLE e il nostro hangar, gli organizzatori presenteranno infatti un’antologia che rinnova la memoria dell’ingegnere belmontese attraverso alcuni dei racconti presentati nella recente VII edizione del premio letterario nonchè la biografia del prof. Gregory Alegi di cui s’è detto prima. Nell’insieme si tratta di una sintesi di pura fantasia e al contempo di ineccepibile attendibilità storica della vita di Celestino Rosatelli che deve essere considerata assai preziosa in quanto costituisce una delle più dettagliate e autorevoli tra le pochissime disponibili in formato cartaceo e digitale.
Appuntamento dunque a Belmonte per una sana mattinata di aviazione, storia e letteratura.
L’HISTORICAL AIRCRAFT GROUP (HAG) e VOCI DI HANGAR sono lieti di comunicare l’orario della cerimonia di premiazione della VII edizione del Premio letterario “RACCONTI TRA LE NUVOLE”.
Ebbene si terrà alle ore 11 e 30 di domenica 20 ottobre presso il:
Teatro comunale “Carlo Goldoni”, sito in via Piazza Unità D’Italia, 1 – 35023 Bagnoli di Sopra (PD).
In realtà ci farebbe molto piacere conoscervi in carne ed ossa, scambiare con voi un po’ di pettegolezzi in tema letterario e aeronautico già prima della premiazione e dunque, anche al fine di procedere all’accreditamento, vi suggeriamo di raggiungerci già a partire dalle ore 10 e 30.
Saremo ad attendervi nel foyer del teatro.
Naturalmente non vi fate intimidire dal prestigio del luogo della premiazione: non è previsto l’abito da sera, la giacca e la cravatta per gli uomini o l’abito in lungo per le signore. L’evento avverrà in un clima giocoso e familiare, una sorta di appuntamento tra amici che condividono lo stesso interesse e/o passione … dunque niente di formale. Certo non presentatevi in bermuda o costume da bagno: le temperature non lo consentiranno.
Durante la premiazione sarà presente anche l’editore dell’antologia, pertanto sarà possibile acquistare le copie dell’antologia ancora fresche di stampa e con un congruo sconto sul prezzo di copertina.
Poiché la chiusura della cerimonia è prevista per le 13 (massimo 13 e 30) avremmo piacere di trascorrere con voi il pranzo in un clima, se possibile, ancora più conviviale.
Al fine di organizzare al meglio l’evento, vi preghiamo di comunicarci se, orientativamente, contate di intervenire alla premiazione ed, eventualmente, al pranzo. Il pasto avrà un costo orientativo di 25 euro a persona.
Sono ammessi genitori, figli, mogli, amanti, simpatizzanti e sostenitori a vario titolo.
Per qualsiasi informazione contattateci pure all’indirizzo:
Non senza difficoltà, i nostri magnifici sette membri della giuria della VII edizione del Premio letterario “RACCONTI TRA LE NUVOLE” hanno espresso le loro valutazioni riguardo i 41 racconti pervenuti alla Segreteria del Premio.
Ecco dunque la classifica finale:
1) LIBERO VOLO – Paolo Caminiti
2) VENTITRE’ SETTEMBRE 1945 – Clelia Accardo
3) L’ULTIMO CR – Maurizio Staid
4) CELESTINO ROSATELLI – Claudio Di Blasio
5) DUNQUE IL METALLO FUNZIONA – Simone Censi
6) DEBITO DI GUERRA – Pier Francesco Grazioli
7) I GIORNI DEL SILENZIO – Laura Gallo
8) DAL BECCACCINO AL CR – Rosario Trimarchi
9) VOGLIO VOLARE – Maria Fazio
9) UNA NUVOLA PASSATA TROPPO IN FRETTA – Amalia Cavotti
10) UNA STORIA CON LE ALI – Bruno Bolognesi
11) L’UNIVERSO UN SOGNO NEL CUORE – Maria Iannaccone
12) CIAO, SONO VOYAGER 1 – Santi Epasto
13) NONNO E’ UN PILOTA – Patrizia Serveli
14) LA LEGGENDA DI CELESTINO – Elisabetta Benenati
15) LA GABBIANELLA ALL’OMBRA DEL TORRAZZO – Stefania Granata
16) IL FALCO E L’AQUILA – Roberto Paradiso
17) UNA SERATA DI FINE INVERNO.STORIA DI UN SOGNO PER CASO – Michele Meloni
18) CHI LA DURA LA VINCE – Evandro Detti
19) IN VOLO CON ZIA SUSY – Roberto Ferri
20) LA VAGABONDA DELLE STELLE – Massimo Monetti
cui si aggiungono, tutti a pari merito, classificati alla XXI) posizione e in ordine rigorosamente disordinata:
# FANTASIA D’ALI- Maria Teresa Limonta
# MA NON HAI PAURA QUANDO SEI LASSU’ – Luigi Cantini
# CAPELLI ROSSI – Francesco Paolo Videtta
# L’AEROPORTO – Massimo La Pegna
# FLIGHT SIMULATOR – Giovanni Maria Pedrani
# IL CIELO SOPRA BERLINO – Anna Pasquini
# UN FALCO NEL CUORE – Alessandro Porri
# LEONARDO DIARIO DI VOLO – Rosita Matera
# L’ALBA DELLE FATE – Agnese Pelliconi
# PENSIERI SOSPESI IN MONGOLFIERA – Paola Trinca Corridor
# LA STELLA PERDUTA – Francesco Brusò
# LA MAGIA DELLE NUVOLE – Maddalena Schiavi Medas
# LESS IS MORE (L’ULTIMO VOLO DELLO SPARVIERO) – Massimo Bencivenga
# IL PARTICOLARE DELL’AERONAUTICA – Marco Loperfido
# ALI E PALLONE – Annalisa Amadei
# VIAGGIAVA TRA LE NUVOLE CON ALI D’ACCIAIO – Maria Cristina Sabella
# VORREI POTER VOLARE – Alessandro Corsi
# BISMILLAH – Loretta Buda
# OLTRE LE NUVOLE – Annunziata Luppino
# LEGGERO COME IL VENTO – Concetta Figura
Anche VR Medical, nella persona del suo amministratore, ha decretato il vincitore del premio speciale intitolato all’azienda VR Medical appunto. Ebbene il vincitore è il racconto:
VENTITRE’ SETTEMBRE 1945 – Clelia Accardo
Rallegramenti ai due vincitori e ai finalisti tutti.
C’è inoltre un riconoscimento fuori programma che gli organizzatori del Premio e lo sponsor VR Medical intendono attribuire al racconto:
Il sogno di volare – Noemi Carta
la cui autrice, a soli otto anni, ha sentito il desiderio di partecipare al Premio. Il regolamento non prevedeva che potessero partecipare autori/autrici di così tenera età … dovremo rivederlo perché Noemi ci hai dimostrato questa lacuna. Grazie, Noemi.
La VII edizione ha riservato una piacevole sorpresa: un ex equo in IX) posizione … dunque, ai 20 finalisti che vedranno pubblicati le loro composizioni all’interno dell’antologia del Premio – edizione 2019, si aggiungerà un extra bonus con grande gioia dei nostri lettori.
Ricordiamo che, per gli altri partecipanti, tutti classificati alla XXI) posizione, la pubblicazione avverrà attraverso le pagine del sito web VOCI DI HANGAR. A loro verrà riservato un ampio angolo dell’hangar con acclusa biografia dell’autore, sinossi e recensione della Redazione.
Ovviamente sarà cura della Segreteria del Premio informare a mezzo e-mail tutti gli autori circa l’esito finale della loro partecipazione alla VII edizione di “RACCONTI TRA LE NUVOLE”.
A questo punto, a nome degli organizzatori, permetteteci di ringraziare coloro che, pur partecipando con impegno e passione, non sono giunti in finale. Grazie per essere stati “dei nostri”, per esservi messi in gioco e per aver declinato a modo vostro il cielo, il volo e il mondo aeronautico in tutte le sue sfumature. Grazie davvero.
Ci auguriamo che la sensibilità, le “storie”, il talento letterario di chi non è stato premiato in questa edizione possa trovare il giusto riconoscimento … magari non più tardi della prossima edizione del Premio. Ci contiamo!