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Recensioni dei racconti degli autori.

Tiberio

angioletto innamoratoTiberio è la storia di un volo immaginato attraverso i racconti dei viaggiatori del cielo, fino a che il protagonista decide di lasciare la terraferma e provare egli stesso l’emozione del volo.

Riassume così, nella più stringata sinossi che sia mai stata fornita alla Segreteria del Premio fotografico/letterario “Racconti tra le nuvole”, l’autrice del racconto “Tiberio”, Elena Cantarella.

Cosa altro aggiungere?



Narrativa / Breve Inedito; ha partecipato alla IV edizione del Premio fotografico/letterario “Racconti tra le nuvole” – 2016; in esclusiva per “Voci di hangar”

Manca poco

helicopter neroE’ con queste poche parole che l’autore sintetizza il contenuto del suo racconto:

Una passione che diventa follia. Il desiderio di fare qualcosa di memorabile. La scelta senza ritorno.

Da una tragedia purtroppo reale.

In effetti si tratta di un testo che merita una sinossi ben più corposa di questa. Come Redazione del sito VOCI DI HANGAR, ci teniamo a precisarlo e, in qualità di co-organizzatori della IV edizione del Premio fotografico/letterario “Racconti tra le nuvole” cui questo testo ha partecipato, ci teniamo addirittura a proclamarlo ad alta voce. Ma tant’è.  Così il suo creatore l’ha liquidato e così dovremmo presentarlo, nostro malgrado.

Premesso che detta composizione non ha avuto accesso alle fasi finali del Premio, sappiamo per certo che ha scatenato pareri molto discordi e dunque valutazioni controverse da parte di coloro che hanno composto la giuria del Premio. Non fosse altro per il tema di  recente attualità  che è il fulcro del racconto: un evento luttuoso di una crudeltà e un’assurdità che non si giustifica se non con uno stato mentalmente instabile dell’autore del gesto folle, appunto.

Ma permetteteci di rassicurarvi: non è nostra intenzione svelarvi il contenuto di questo racconto perchè ne svilirebbe il valore letterario nè vogliamo fornirvi troppe informazione a margine … tuttavia permetteteci di suggerirvi una riflessione circa l’originalità del punto di vista della voce narrante, la verosimiglianza del pensiero deviato del protagonista ricreato o comunque “ricostruito” da Alessandro Berardelli che – occorre riconoscerlo – riesce a creare il possibile processo logico squilibrato eppure ineccepibile (per alcuni versi) del personaggio unico del racconto.

Forse una nota a margine o un finale leggermente diverso avrebbero comportato un diverso giudizio da parte dei giurati del Premio, ad ogni modo, per quanto possa confortare l’autore, a noi è piaciuto. E non poco. Peccato che non sia stato inserito nell’antologia 2016 del Premio … ma questa è la nostra fortuna giacchè VOCI DI HANGAR ha il privilegio di ospitare “Manca poco ” in assoluta esclusiva.

Non aggiungiamo altro se non che attendiamo fiduciosi i commenti dei lettori.

 



Narrativa / Breve Inedito; ha partecipato alla IV edizione del Premio fotografico/letterario “Racconti tra le nuvole” – 2016; in esclusiva per “Voci di hangar”

Da grande farò il pilota

pilota buffaloDavanti al distributore del caffè di un Aeroclub, capita di incontrare un estraneo.

Capita che sia un pilota.

Capita che si tratti di un giovane cordiale ed estroverso.

Capita di rado – ma capita – che sia un pilota militare.

Capita molto molto di rado – ma a me è capitato – che sia un pilota di Typhoon.

Capita che lo pungoli chiedendo di scrivere qualcosa per VOCI DI HANGAR.

Capita – ma accade rarissimamente – che si schernisca dicendomi: “Io non so scrivere … ma ultimamente ho letto qualcosa di veramente bello che merita di essere pubblicato”.

Capita – ed è accaduto – che lui ti invii all’istante un’e-mail contenente il compito in classe di un anonimo bambino inglese di 10 anni. Parla dei piloti, di ciò che un bambino di quell’età crede e immagina siano i piloti, il loro mondo, il loro lavoro. Una piccola perla d’infantile  ingenuità. Grazie, comandante, per avercela fatta conoscere.

Capita che non ti ricordi neanche il suo nome.



Narrativa / Breve Presente nel web, autore anonimo

I francesi la sanno lunga

gulfstream nero rossoI francesi sono nostri cugini. E gli spagnoli sono nostri fratelli. I primi sono antipatici e i secondi simpatici. Ma è proprio vero?

Il racconto è in fondo un gioco a rimpiattino, che cerca di svelare piccoli stereotipi legati alle diverse popolazioni; e grandi stereotipi che accompagnano normalmente la narrativa gialla o noir.

Il volo, e un detective con la testa tra le nuvole, diventano gli strumenti con cui scardinare le regole ferree del giallo e le atmosfere tipiche di una città come Barcellona. Così, quello che racconto è un mondo fatto soprattutto di volti, rughe, lacrime. Agonie fatta di permanenze infinite. E, ancora, quel senso di solerte abbandono che si appiccica insolente alle facce. Dolore misto a incredulità e sdegnoso rifiuto; una orgogliosa ritrosia che solo con l’inganno a se’ stesso ogni personaggio muta in una smorfia di faticosa rassegnazione. Che magari è un ghigno sardonico rivolto verso noi che ben pensiamo… Vicina ad una idea di commovente coraggio.

Dunque, gli ospiti delle pagine sono in verità ospiti della vita, e si sentono come i passeggeri nelle sale d’aspetto dei grandi aeroporti: arrivi e partenze dove, nell’attesa, ognuno si interroga con le ultime parole di commiato prima di una scelta voluta o obbligata. Ronzii fastidiosi alle orecchie ben educate. Rumori di fondo incapaci di giusta sintonia. Interferenze, scariche sonore, trasmissioni pirata su frequenze inesistenti. Resti. Rantoli. Rifiuti. Rigetti. Ribrezzi. Ripugnanze. Residui. Rospi da sputare.

Ma, accettate un consiglio da amico, fermatevi ad ascoltarli e non perdete nemmeno una pausa del loro respiro rarefatto: passerà molto e molto tempo prima che aprano di nuovo bocca.



Narrativa / Medio-breve Inedito; ha partecipato alla III edizione del Premio fotografico/letterario “Racconti tra le nuvole” – 2015; in esclusiva per “Voci di hangar”

Il cane

mustangLa solita storia: un triangolo amoroso, gelosia e morte.

Ma davvero la solita storia? Assolutamente no! Perché il “terzo” in questo brillante racconto, è l’aeroplano, amato da entrambi gli altri protagonisti, il pilota e la fanciulla, ma senza che nessuno dei due abbia idea che tra le giunture d’acciaio del velivolo pulsi un cuore innamorato.

Una storia tragica e tenera, descritta in modo vivido, con la passione profonda di chi gli aerei li ha amati sul serio, nell’età in cui l’Amore non conosce limiti o pregiudizi.

Il presente racconto è stato scritto nel lontano nel ontano 1933 quando l’autore aveva l’età di 19 anni e dunque se o stile e la frasoleologia utilizzata vi apparirà datata o desueta … eccone la semplice spiegazione!



Narrativa / Medio-breve Inedito; ha partecipato alla III edizione del Premio fotografico/letterario “Racconti tra le nuvole” – 2015; in esclusiva per “Voci di hangar”