In manette falso chirurgo

Provvidenziale intervento dei CC sventa un tentato omicidio in sala operatoria Il fattaccio scaturito da futili motivi • Eroica crocerossina smaschera il mancato omicida • l’équipe medica salva la vita al pilota bersaglio dell’attentato • Richiesta la seminfermità mentale per l’imputato

 

Le manette sono scattate ai polsi di un noto pilota del Volo Libero Bergamo, responsabile di un grave atto criminoso che ha messo a repentaglio la vita di un collega ricoverato all’ospedale di Ponte San Pietro. Il figuro era già noto alle forze dell’ordine che in prece-denza lo avevano più volte arrestato per crisi isterica post volo, consumo di sostanze transgeniche, lamentele e mugugni prolungati e millantate quote inverosimili. Ma veniamo ai fatti. Un socio del VLB, del quale non possiamo fare il nome, viene ricoverato per un delicatissimo intervento chirurgico al setto nasale. La notizia è di pubblico dominio e dall’ombra scatta l’agguato. Un collega, sul cui nome gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo e che sembra in passato abbia avuto con lui motivi di attrito per questioni di precedenze in volo, decide di cogliere l’occasione per toglie-re di mezzo il rivale, ritenuto ingiustamente pericoloso. Da indiscrezioni raccolte tra gli investigatori, pare invece che non esistessero affatto questioni di precedenze in volo, ma che l’attentatore abbia agito mosso da rancori personali per essere stato più volte umiliato dalla vittima in termini di quota raggiunta e tempi di volo. Il legale dell’arrestato ha invece confermato la versione del cliente, suffragata sembra anche da testimoni oculari che per altri sarebbero invece vilmente prezzolati. Gli inquirenti hanno in più accertato come gli occhiali abi-tualmente indossate dall’atten-tatore non gli permettessero di distinguere in volo particolari importanti quali i colori delle vele e le distanze tra un para-pendio e l’altro. Si aggiunga poi la dipendenza dal consumo di sostanze transgeniche, deva-stante dal lato fisico e mentale, che ha indotto il soggetto ad un vero raptus di follia omicida. Cosicché il giorno dell’intervento il nostro si è introdotto in sala operatoria abilmente travestito da chirurgo, cappellino e mascherina a coprire i connotati del viso, ma dimenticandosi di spegnere il variometro che teneva ancora in tasca. Il campo magnetico generato da un improvviso “bip, bip” dello strumento ha messo in crisi le delicate apparecchiature della sala operatoria. I medici, nel verificare le cause dell’insolito guasto, accertavano, sbigottiti, come in sala una persona in più del numero previsto fosse insolitamente presente. L’astuto travestimento non traeva tuttavia in inganno una crocerossina che, incurante del pericolo, smascherava il chirurgo abusi-vo. Tempestivamente intervenuti sul posto, i militi dell’Arma ingaggiavano una violenta colluttazione con l’efferato criminale, mettendolo infine in condizioni di non nuocere. In serata, sbrigate le formalità di rito, questi è stato tradotto in carcere dove è in attesa di giudizio con rito abbre-viato. Il suo avvocato ha già preannunciato che si appellerà alla seminfermità mentale, ma il Gip ha fatto sapere che si può tranquillamente concedere anche quella totale. Nel frattempo la vittima era ancora del tutto ignara circa l’accaduto in quanto sottoposta ad anestesia, secondo alcuni, mentre per altri non c’era stato bisogno di alcuna anestesia perché il paziente era svenuto per paura dell’intervento fin dal giorno prima. Purtroppo le sue condizioni cliniche precipi-tavano e restava per una setti-mana in bilico tra la vita e la morte. Alla fine la tenacia dei medici, congiunta alle amorevoli cure della predetta crocerossina, ha avuto ragione di ogni malanno, tanto che in breve l’équipe medica ha sciolto ogni riserva sulla prognosi ed il paziente dimesso. Incredibile epilogo della vicenda: tornato a volare, il nostro ha dichiarato di ritrovarsi in possesso di nuove e prodigiose sensazioni, tanto che con una narice fiuta le termiche a chilometri di distanza, mentre con l’altra è in grado di prevedere le condizioni meteo con almeno tre settimane di anticipo. Nel frattempo il mancato omicida è stato scarcerato per buona condotta ed ha ottenuto il perdono dalla vittima, a patto che durante i voli futuri resti sempre dov’è stato fin’ora, vale a dire ai soliti 200/300 metri sotto di lui. Le forze dell’ordine traggono in arresto l’attentatore al termine di una violenta colluttazione.


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Gustavo Vitali

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