E’ con dita tremolanti con e il dolore che ci annebbia gli occhi che vorremmo informare i visitatori del nostro hangar che Michael Collins, l’astronauta statunitense nato a Roma, eroe solitario della missione spaziale che ha condotto per la prima volta il genere umano sulla Luna, ci ha lasciato per sempre.
Mentre il suo corpo è rimasto qui sulla Terra – apprendiamo – attorniato dall’affetto dei suoi cari, osiamo immaginare che il suo spirito sia volato via nello spazio profondo e abbia raggiunto in un istante la superficie del nostro satellite dove la sorte volle che egli non dovesse mai mettere piede.
In rispetto di quanto espresso dai suoi familiari,
“onoreremo il suo desiderio di celebrare, non piangere, quella vita.”
E pertanto ci uniremo a loro
“nel ricordare con affetto e gioia il suo acuto spirito il suo tranquillo senso dello scopo e la sua saggia prospettiva, acquisiti sia guardando indietro alla Terra dal punto di vista dello spazio”.
Lo faremo a modo nostro … ossia leggendo e rileggendo la recensione dei suoi libri:
- “Flying to the moon. An astronaut story – [Volando alla Luna. La storia di un astronauta]”
e
che abbiamo il piacere di ospitare nell’hangar, stilate dal nostro preziosissimo Evandro Aldo Detti (Brutus Flyer).
Grazie, Michael Collins … che lo spazio ti culli nella sua infinita vastità e che l’azzurro luminoso della Terra ti guidi quando vorrai tornare tra noi semplici terricoli.
La Redazione
Una gran perdita per l’umanità!