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Blackink

Quando mia madre, Grafica Stilo, incontrò mio padre, Maio Cala, fu amore a prima vista. Dal loro travolgente e passionale amore nacqui io. Ho passato gran parte della mia vita viaggiando per il mondo: ho conosciuto scrittori famosi e non, ma anche semplici studenti e  ho visto facce in crisi di fronte ad un foglio bianco. Sono stato il confidente di tutti coloro che, a quel foglio, hanno affidato i loro sentimenti, amori, dolori, speranze e quant’altro che altrimenti non avrebbero mai confessato. Cosa c’è di meglio di una macchia d’inchiostro su un foglio bianco che simpaticamente ti guarda e ti invita a scrivere senza paure né timori? Chissà che un giorno la macchia nera, che è in tutti noi, non possa diventare una successione di caratteri, parole, frasi … per me lo è stato: ed eccomi qui.

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Nel fantastico mondo di Volovelandia

Big Mark

ippopotamo volanteE’ nato in pieno sessantotto (millenovecento, beninteso) nella ridente cittadina (come farà a ridere una cittadina, boh?!) di Tivoli, in provincia di Roma ma, ormai, è un elemento caratteristico del panorama dell’aeroporto di Rieti. Lì vive e lavora (o almeno ci prova) come “addetto alla manutenzione di aeromobili”= meccanico di velivoli e alianti.

Ha cominciato a scrivere all’età di sei anni (e in questo, niente di strano, no?) … componendo i primi racconti brevi sottoforma di pensierini: la maestra li pretendeva ogni mattina come prologo alla lezione (chi ben comincia …).

Il primo scritto di una certa rilevanza è un racconto elaborato nel corso di una brutta influenza con febbre altissima: tutte farneticazioni. Nel corso degli studi è stato sempre perseguitato come individuo “clinicamente prolisso”. Per espiare ha frequentato l’Istituto Tecnico Industriale (costruzioni aeronautiche) coronando così il sogno di toccare con mano gli aeroplani (previa disossidazione).

E’ stato sempre motivo di soddisfazione (solo intellettuale, beninteso) delle sue insegnanti delle materie umanistiche. In occasione dell’esame di licenza media ha sbalordito la prof d’italiano con un tema memorabile (spesso gli torna in incubo) e alla prova scritta d’italiano dell’esame di maturità si è ripetuto: il membro esterno, una severa insegnante d’italiano in un prestigioso liceo classico romano, gli ha espresso i suoi personali complimenti. Segni del destino o semplicemente un gran c….?

Dal 90’ è a Rieti, ove resiste in un ambiente altamente … umido. Dal 94’, facendo appello alla sua modesta alfabetizzazione, ha deciso di fissare su carta le vicende che si tramandano per via orale nel mondo del volo a vela (reatino in particolare). Alcuni di questi racconti (due! pare chissà quanti?!) sono stati pubblicati dalla rivista “VOLO a VELA” (prestigioso bimensile dei volovelisti italiani) riscuotendo (neanche una lira, solo …) reazioni incoraggianti: “Vai a lavurar!!!” Da qui la decisione (di cambiare mestiere? No, di …) di unirli ad altri, farne una prima raccolta e darle il titolo di: “Voci di hangar”.

Sollecitato dalla reazione benigna (sputacchi e calci in c….) dei lettori (tutti i suoi amici e parenti), ha partorito una seconda raccolta dal titolo: “Piume al vento” e, non ancora contento, anche una terza dal titolo: “Appesi all’ala dell’Albatross”. Tutte le raccolte hanno avuto tiratura condominiale.

Ha un sogno (vendere un sacco di copie? Macché …): diventare un bravo tecnico rimanendo un sognatore. Largo alla fantascienza!

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Nel sito sono ospitati i seguenti racconti:


Ciao, Kosta!

17 dicembre 1903

Una domenica particolare

La gita scolastica

Missione Grumento: operativi!!

I misteri della nebbia rosa

Il pilota beone

Piloti!!

La prima volta

Prova d'esame e di fuori campo