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I disperati

i-disperati-copertinatitolo: I disperati – La tragedia dell’Aeronautica italiana nella Seconda Guerra Mondiale

autore: Gianni Rocca

editore: Arnaldo Mondadori editore

anno di pubblicazione: 1991

ISBN: 88-04-33826-1

pagine: 288




Ecco un altro libro, che ho letto di recente, degno di trovare un posto di rilievo nella libreria di tutti coloro che amano la Storia, quella vera.

Non conoscevo Gianni Rocca, ma avevo visto altri libri suoi. Questo è il primo suo libro che ho letto. E che ho apprezzato molto. Non si tratta di un’opera recente. E’ del Luglio 1991. Devo aver comprato questo volume in qualche bancarella, non ricordo dove né quando. Ma è stato per lungo tempo in uno scaffale della mia libreria, dove tengo i libri che ho intenzione di leggere. Era arrivato il suo turno e l’ho letto d’un fiato. E’ davvero interessante.

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La copertina dello splendido libro del giornalista Gianni Rocca. Davvero pertinente la scelta di unl’immagine del trimotore – probabilmente un Savoia Marchetti SM. 79 Sparviero – che, colpito irrimediabilmente, precipita in mare.

Come dice il sottotitolo, il libro riguarda “La tragedia dell’Aeronautica italiana nella Seconda guerra mondiale”. Su questo argomento avevo già letto un mucchio di libri, quindi conoscevo bene la storia, ma ho ripercorso volentieri la concatenazione degli eventi, sia per rinfrescare la memoria, sia per riconfermare alcune mie convinzioni.

L’autore, parte proprio dall’inizio, da quando l’Aeronautica era appena in embrione e non aveva neanche gli aerei su cui volare. Infatti il primo capitolo si intitola: “Aquile senza ali”. E poiché la storia dell’Aeronautica coincide con l’entrata in scena di Mussolini, il secondo capitolo si intitola appunto: “Mussolini pilota”. E continua parlando della storia aeronautica che si è svolta per tutto il famoso ventennio fascista. Non mancano, comunque, opportuni riferimenti all’epoca della Prima guerra mondiale, dei dirigibili e degli idrovolanti.

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I risguardi de: “I disperati” con la sinossi del volume nonchè la breve biografia dell’autore

Inizialmente si chiamava Regia Aeronautica, ma ben presto questa divenne un’Arma a sé stante, proprio ad opera di Mussolini. E’ molto interessante leggere quanta diplomazia fu necessaria per convincere Esercito e Marina a rinunciare ad una propria aviazione per crearne una unica, nuova forza armata a tutti gli effetti.

Il libro prosegue descrivendo, non solo la storia dell’Arma neo-costituita, ma anche quella dei personaggi che ne hanno guidato le sorti attraverso le note vicende, specialmente quelle belliche.

Per quanto riguarda le vicende della Seconda Guerra Mondiale, trattate in maniera davvero molto chiara, anche se necessariamente sintetica, l’autore mette in estrema evidenza gli errori strategici commessi, sia dagli Italiani che dai Tedeschi. E una volta di più ritroviamo la tracotanza, il pressapochismo, la mancanza di idee chiare e la prosopopea dei fascisti e ancor più dei nazisti.

In quelle vicende si possono riconoscere quelle odierne, che si snocciolano pari pari oggi come ieri, a conferma che nulla è cambiato, che la mentalità italica è oggi quella che era allora.

“Chi non impara dalla Storia è condannato a ripeterla”.

Infatti, se ci facciamo caso, la stiamo ripetendo. Sono poche le persone che conoscono la Storia. La maggior parte si lasciano permeare dai luoghi comuni, dalle frasi fatte, del tipo “Caro Lei, quando c’era Lui…”. Ma nel libro di Gianni Rocca, “Lui” non ne esce affatto bene, anzi… La sua figura e quella di tutto il fascismo si muovono sullo sfondo di una tragedia senza fine.

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La retrocoprtina che ritrae, secondo una tradizione molto “all’americana”, l’autore del volume

Attenzione però, occorre ben separare il regime, il governo, la monarchia di allora, dal popolo. E soprattutto bisogna distinguere, nel caso dell’Aeronautica, gli aviatori da chi ne ha determinato la sorte. La storia della nostra aviazione è soprattutto la storia di validi aviatori, personaggi eroici, che hanno compiuto atti eccezionali, con mezzi quasi sempre inadeguati. Quasi sempre sono stati mandati allo sbaraglio e al sacrificio, a volte per un semplice capriccio, per una sfuriata, per un atteggiamento di ripicca, di chi comandava da perfetto incompetente che si credeva un grande stratega.

Dopo aver letto questo libro che, come ho detto, è necessariamente sintetico, acquisiremo una conoscenza consequenziale dei fatti principali e tragici che segnarono quegli anni tanto che sentiremo il bisogno di approfondire ogni singolo argomento per una conoscenza più completa. Ecco spiegato il motivo per cui oggi io rimango sbigottito quando vedo, ancora oggi, gente che fa il saluto fascista o sostiene quelle vecchie idee con l’aria di chi la sa lunga, di chi sembra avere una sorta di nostalgia per tempi che non ha conosciuto. E che non conosce neppure attraverso la Storia.

Poi arriviamo all’otto settembre del 1943. E anche qui Rocca descrive gli eventi, mettendo in evidenza fatti che si commenterebbero da soli, ma la sua narrazione ci accompagna, ci fa comprendere la genesi e le cause del disastro totale avvenuto in quella data. L’Italia divisa in due, tanti eroi, veri eroi, piloti e non solo, che hanno sacrificato la loro vita da una parte e dall’altra. Questi eroi, dopo lo sfacelo della guerra, sono stati incriminati, uccisi vigliaccamente oppure buttati nel dimenticatoio. Perché dopo la guerra si voleva dimenticare il ventennio passato. Si voleva dimenticare la monarchia, il fascismo e tutti i drammi che avevano generato. E così sono stati dimenticati anche tantissimi autentici eroi.

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La copertina della versione edita da Castelvecchi attualmente in libreria 

Un libro che genera rabbia, perché porta a conoscenza di un’ignobile, lunga tragedia, che ha riguardato l’Aeronautica, ma anche la nazione intera. E che, a ben guardare, rischia di ripetersi, perché, come ho detto, gli elementi che l’hanno generata sono ancora presenti qua e là, non sono scomparsi.







Recensione a cura di Evandro Detti