titolo: In volo senza confini
autore: Laura Mancuso
editore: Corbaccio
anno di pubblicazione: maggio 2011
ISBN versione cartacea: 9788850225019
L‘incidente nel quale ha perso la vita Angelo D’Arrigo ha lasciato tutti senza respiro. A distanza di anni, era il 26 marzo 2006, il vuoto incolmabile è ancora presente nei cuori di chi lo aveva conosciuto ed anche in quello di chi, come me, non lo aveva neanche conosciuto.
All’epoca, ricordo, avevo subito rivolto il pensiero verso la sua famiglia. Soprattutto pensavo a sua moglie, Laura Mancuso. Una donna che non conosco, ma della quale avevo conosciuto, attraverso la storia di Angelo, il coraggio senza fine con il quale si era opposta al destino ed era riuscita, lavorando senza sosta, a salvarlo dalla prigionia in Libia, dove ogni giorno poteva essere quello della sua esecuzione.
Lei aveva subito reagito, aveva sollevato il mondo, coinvolto gente importante, personaggi potenti. Attraverso di loro, idealmente, aveva esteso le sue mani oltremare, raggiunto suo marito nella squallida prigione dove era recluso, lo aveva afferrato, sollevato e riportato a casa.
Lei. Era stata lei a salvarlo.
Poi l’incidente. Una cosa assurda e irreversibile.
Un giorno mi è capitato tra le mani il suo libro. “In volo senza confini” sembrava la continuazione dell’altro: “In volo sopra il mondo”.
Ho comprato il libro.
Le prime parole sono: Questo è il libro che non avrei mai voluto scrivere.
Né io avrei mai voluto recensire.
Ma anche questo libro va letto. Ed è un dovere morale averlo. Fa parte di una storia che deve vivere per l’eternità. Ricordare è l’unica cosa che possiamo fare, visto che indietro non si torna.
Ovviamente Laura comincia con il ricordo dell’incidente e di quello che è accaduto dopo.
Ma poi parla della sua storia, ovvero della stessa storia che conosciamo già, ma vista attraverso i suoi occhi. Parla dei falchi, dei voli, dell’imprinting degli uccelli con i quali Angelo compiva le sue imprese. Racconta i voli, quello sull’Everest del 24 maggio 2004.
Poi riprende anche il discorso dei progetti che si erano interrotti e di come potrebbero essere continuati …
Laura parla della vita quotidiana, della vita familiare e di tante altre cose.
Ho letto questo libro. Quasi tutto. Anzi tutto, fino alla fine.
Però, devo ammettere che in parecchi punti ho dovuto, diciamo così … guardarlo. Ho dovuto scorrere con gli occhi, velocemente il testo, allo stesso modo di chi, a piedi nudi, dovesse camminare sulle braci. Veloce, per non scottarsi troppo.
Troppe volte viene fuori dalle pagine scritte la profonda ingiustizia che ha colpito questa straordinaria famiglia, questa donna eccezionale.
Recensione a cura di Evandro Detti