Ricordo quando ero un ragazzino, non ricordo con esattezza quanti anni avevo, forse nove o forse dieci … ma ricordo con estrema chiarezza questo particolare momento della mia vita che, probabilmente, determinò il primordiale leitmotiv per il quale sono qui a raccontarvi di me e della mia intramontabile passione per l’aeronautica. Ho provato più di una volta a lambiccarmi il cervello per cercare di rammentare in quale ricorrenza si verificò tale circostanza, senza però ottenere lauti risultati. “Sarà stato a Natale …”, pensai, “… sì, può darsi … proprio in un Natale di tanti anni fa, ma non ne ho la certezza …” Nostro zio regalò a me e a mio fratello due kit di aerei da montare in scala 1/72, uno splendido idrovolante Short Sunderland III per me, ed un Boeing B-29 Superfortress per mio fratello. Ricordo ancora quella magnifica scatola di montaggio, riesco tuttora a visualizzarne l’illustrazione che mostrava quello splendido idrovolante sorvolare un tratto di mare … e le stampate ad iniezione interamente in plastica bianca, che meraviglia per i miei occhi di fanciullo !!! Una volta aperta la scatola, cominciai ad esaminare con attenzione il foglio delle istruzioni di montaggio, le varie fasi di assemblaggio, le colorazioni da adottare e, infine, le decals (decalcomanie) da applicare a modello finito. Ma c’era qualcosa in quel kit che non mi quadrava … era come se mancasse qualcosa, qualcosa di estremamente importante … ma non riuscivo a capire cosa!!! Sfogliai e risfogliai in continuazione le istruzioni di montaggio per effettuare un controllo incrociato dei pezzi, fra quelli elencati sul foglio delle istruzioni e quelli ancora attaccati allo sprue (scheletro al quale sono fissati tutti i pezzi del kit) … “Ma certo!!!”, esclamai stupefatto, “… mancano i trasparenti!!!”, che guaio … mancavano proprio i trasparenti, cioè tutti i finestrini laterali e le sfinestrature anteriori dell’abitacolo che, in quel modello, erano davvero numerosi. Mentre mio fratello era tranquillo e contento, lì ad assemblare il suo maestoso B-29, io rimasi a contemplare i pezzi del mio modello per giorni, forse per settimane, consapevole del fatto che non avrei mai portato a termine il mio Sunderland per la mancanza di quei dannati trasparenti. “Ma dai, non disperare … costruisci lo stesso il tuo modello”, esclamò mio fratello, “… tanto, male che va, ai due piloti in cabina gli metti una sciarpa per proteggersi dall’aria fresca che entra dai fori dei finestrini, ah, ah, ah !!!”, rideva, e come si divertiva a prendermi in giro !!! “Sì, sì … ridi, ridi …”, gli dicevo dispiaciuto e poi, come se non bastasse, era diventata una consuetudine-tortura quotidiana canticchiarmi il ritornello della canzone “Stasera l’aria è fresca” del cantante Goran Kuzminac, un vero e proprio tormentone ante-litteram!!!
Il mio sfortunato Sunderland rimase per sempre una scatola di montaggio-deposito, i suoi pezzi furono debitamente cannibalizzati per realizzare parti di altri modelli che realizzai in seguito nella stessa scala, mentre i due semigusci di fusoliera e le semiali rimasero per anni attaccati allo sprue.
Alcune settimane dopo quel Natale, nel giorno del mio compleanno, suonarono al campanello di casa. “Chi è ??”, chiesi prima di aprire, come consuetudine. “Sono Anna, tanti auguri per il tuo compleanno!!!” Anna era la signora del portone affianco e conosceva bene la mia passione per gli aerei. Aprii la porta e la gentile vicina mi consegnò un pacchetto che non esitai ad aprire. “Grazie!!!”, esclamai contento … “Woooow, un Fouga Magister!!!”, il pacchetto conteneva un modellino di aereo da montare in scala 1/72, un addestratore a getto biposto in tandem di costruzione francese Fouga CM-170, proprio quello con i caratteristici impennaggi a V.
Tolsi il nastro adesivo che sigillava la scatola di montaggio, rovistai nella busta che conteneva i vari pezzi del kit ed urlai: “…trovati !!!”
Quella volta i trasparenti del modellino non mancavano, i piloti nella carlinga potevano fare a meno delle sciarpe !!!
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Luigi Orlandi |