Ci sono piloti che volano nei luoghi più remoti e selvaggi della terra un po’ per sbarcare il lunario e un po’ per il semplice piacere di volare. Anche e soprattutto animati da quell’insano senso di pionierismo aeronautico che tanto contribuì, ai suoi albori, alla diffusione dell’aviazione.
Se infatti oggi l’aviazione è il sistema di trasporto di massa più veloce ed affidabile del mondo contemporaneo lo dobbiamo in buona parte a questi oscuri (quanto pittoreschi) personaggi, mercenari e rompicollo dell’aria, veri e propri antesignani degli attuali professionisti degli autobus del cielo.
E’ risaputo però, che ci sono molti luoghi sulla faccia della terra, ove il concetto di modernità è assai relativo. Ebbene, in quei luoghi e a quei piloti può capitare davvero di tutto, come trasportare, a bordo di vecchie carrette dell’aria, stranissimi carichi e stranissimi passeggeri. Metteteci poi una tempesta tropicale con tuoni, fulmini, saette, scrosci di pioggia e turbolenza a gogò ed il gioco è fatto. Il risultato? … una storia avvincente quanto verosimile che avrà un epilogo altrettanto avvincente.
Spiccano tra tutti i personaggi: un vecchio e malandato Dakota, appunto, il suo comandante (voce narrante) ed una sensuale (quanto coraggiosa) hostess. Tuttavia, i veri protagonisti incontrastati (e incontrastabili) del racconto li scoprirete solo alla fine. Purtroppo per voi.
Una gran bella composizione: ritmo incalzante e personaggi vividi che si animano grazie ad una prosa fluida. Da leggere tutta d’un fiato.
Un’ultima nota: se non sopportate la vista degli insetti … non leggete questo racconto. Se invece pensate di farlo leggere a lettori in tenera età, vi consigliamo di leggerlo prima voi.
Noi riteniamo che la lettura di un così ben confezionato racconto sia assolutamente irrinunciabile, a prescindere dall’età … certo i lettori più impressionabili si preparino a guardarsi attorno.
Narrativa / Medio-lungo
Pubblicato in esclusiva e in contemporanea da: www.patrizioniopacioni.it
Nota: la pubblicazione avviene a mo’ di gemellaggio con il sito www.patriziopacioni.it che – all’epoca – festeggiava 3000 visitatori. “Voci di hangar” invece, 2000.