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Racconti tra le nuvole 2017 – Premiazione



 

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VOCI DI HANGAR e l’HAG (Historical Aircraft Group)

sono lieti di invitare i finalisti della V edizione del Premio fotografico/letterario “Racconti tra le nuvole” a partecipare alla cerimonia di premiazione del Premio che si terrà:

domenica 17 dicembre 2017 alle ore 12,00

presso l’hangar Badoni (il terzo dall’ingresso) del Museo Storico dell’Aeronautica Militare Italiana

sito all’interno dell’Aeroporto “Luigi Bourlot”, Strada Circumlacuale, snc – Loc. Vigna di Valle , 00062 – Bracciano (Roma), Lago di Bracciano

Si tratterà di un incontro assolutamente informale (non è d’obbligo la giacca nè la cravatta) e sarà l’occasione per conoscere i giurati, i membri della Segreteria nonchè gli organizzatori del Premio. Sarà il luogo ideale per scambiarci opinioni e magari qualche pettegolezzo. A questo scopo e per procedere inoltre all’accreditamento, preghiamo di raggiungere l’hangar già alle ore 11,00.

Il museo rimarrà aperto a partire dalle 9 del mattino ininterrottamente fino alle 16,30 del pomeriggio e dunque sarà possibile visitarlo prima e dopo la cerimonia.

Nell’ambito dell’area museale è presente un’area ristoro tuttavia, attorno alle 13, L’HAG sta organizzando il pranzo all’interno dello stesso hangar Badoni. Ulteriori dettagli saranno forniti a brevissimo.

L’ingresso è libero e dunque, al seguito, saranno graditi bambini, amici, familiari ed eventuali simpatizzanti, ammiratrici/ammiratori. Sono priobite bandiere, trombe e tamburi ma suggeriamo macchine fotografiche e una memoria sgombra per ricordare ogni dettaglio.

Per ulteriori informazioni utili a “volare” fino al luogo sopraelencato, può visitare il sito web del museo all’indirizzo:

http://www.aeronautica.difesa.it/storia/museostorico/Pagine/default.aspx

Certi che tutti i finalisti del Premio vorranno partecipare alla premiazione, preghiamo gli interessati di darne conferma alla Segreteria del Premio

raccontitraenuvole (chiocciola) gmail.com

precisando, orientativamente, in quante persone. Idem se intende fermarsi a pranzo e in quante persone.

 

Racconti tra le nuvole 2017 – Vincitori

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Non senza difficoltà, i nostri magnifici sette membri della giuria della V edizione del Premio fotografico/letterario “RACCONTI TRA LE NUVOLE” hanno espresso le loro valutazioni riguardo i 38 racconti e le 15 fotografie pervenuti alla Segreteria del Premio.

Ecco dunque la classifica finale della:

 

Sezione letteraria

  1. SPAD – Giuseppe Bonasia
  2. DUE ALI DI GABBIANO – Maddalena Schiavi Medas
  3. ERAVAMO IO E LA PISTA – Evandro Detti

 

4)     L’ANGELO GIALLO – Laura Gallo

5)      BLANIK VV23 – Maurizio Landi

6)      IN VOLO AL CHIARO DI LUNA – Gianni Odino

7)      LEZIONI DI VOLO – Gaetano Andretta

7)     AMERIGO E GLI AVIATORI DELLA TAVOLA ROTONDA – Antonio Viciani

8)     IL PARADISO DEL VOLO – Eleonora Cappa

9)     I VOLTI OSCURI DELLA STORIA – Alessandro Corsi

10)  L’IMPOSSIBILE – Chiara Schiavone

11)   APPUNTAMENTO CON IL VOLO – Cristina Giuntini

12)    VERSO IL CIELO – STORIA DI UN PILOTA – Roberto Cipolato

13)     LA TERRA AZZURRA – Marilina Daniele

14)     VOLARE OH OH! – Elisa Trettene

15)     UNA CARRIOLA IN VOLO – Massimo Bencivenga

16)     VOLA A CASA – Riccardo Sciarra

17)     AVVENTURE CON G – Claudio Di Blasio

18)     NUVOLA – Marcella Di Franco

19)     RACCONTO FUTURISTA – Daniele Casalini

20)     NEL MIO CIELO – Michele Gagliani

 

21)            LA FARFALLA DALLE ALI D’ARGENTO – Aurora Cantini

21)            IL MIO GRANDE VIAGGIO – Carlo Comerlate

21)            IL CIELO SOPRA LA GUERRA – Monica Fiorentino

21)            LA FORTEZZA IN FONDO AL MARE – Mara Limonta

21)            IN VIAGGIO VERSO IL BUIO – Olga Carelli

21)            ALLA RICERCA DEL VERDE – Francesca Facoetti

21)            LEGGERO COME IL VENTO – Concetta Figura

21)            MA QUANTO MI COSTI – Michele Gagliani

21)            SEMINARIO SICUREZZA – Michele Gagliani

21)            LA VOCE DI BADGER – Roberto Giudorzi

21)            CRONACHE INTERPLANETARIE – Vito Grisoni

21)            IN VOLO TRA LE NUVOLE E NELLO SPAZIO – Massimiliano Murgia

21)            NUVOLE ELETTRICHE – Roberto Paradiso

21)            L’ULTIMO VOLO DI KENNEDY – Annalisa Santi

21)            IN VOLO PER UNA PARTITA DI CALCIO NELLA STORIA – Gaia Simonetti

21)            UN VOLO INDIMENTICABILE – Sandro Rosati

21)            VOLO AZ “UN SESSANTOTTINO IN ARIA” – Francesco Rubino

 

La V edizione ha riservato una piacevole sorpresa: un ex equo in VII) posizione … dunque, ai 20 finalisti che vedranno pubblicati le loro composizioni all’interno dell’antologia del Premio – edizione 2017, si aggiungerà un extra bonus: il XXImo racconto.

Per gli altri partecipanti, tutti classificati alla XXIma posizione, la pubblicazione avverrà attraverso le pagine del sito web VOCI DI HANGAR. A loro verrà riservato un ampio angolo dell’hangar con acclusa biografia dell’autore, sinossi e recensione della redazione.

Ecco invece la classifica della sezione:

 

Sezione fotografica

 

  1. TOUCH AND GO SPECIALE – Giorgio Levorato

 

2)   IN VOLO – Adalgisa Angeletti

2)   IL CIELO SOPRA DI NOI – Adalgisa Angeletti

2)   ICARO – Luca Zonari Canè

2)    PRONTO AL VIA – Luca Zonari Canè

2)    GEMELLI DIVERSI – Luigi Orlandi

2)    THE GREAT GIG IN THE SKY – Luigi Orlandi

2)    THE RAVENS – Luigi Orlandi

2)    AERMACCHI MB-308 DETAIL – Michele Rallo

2)    SIAI SF-260 LATERAL VIEW – Michele Rallo

2)    AERMACCHI MB-326 LATERAL VIEW – Michele Rallo

2)    NORTH AMERICAN T6 DETAIL – Michele Rallo

2)    FIAT G-46 FRONT – Michele Rallo

2)    PIAGGIO P-166 – Michele Rallo

2)    LA CORSA VERSO IL CIELO – Giorgio Levorato

 

Come da regolamento, la fotografia vincitrice apparirà come copertina dell’antologia mentre le altre, tutte classificatesi al II posto, saranno pubblicate nelle pagine web del sito VOCI DI HANGAR con acclusa biografia dell’autore nonché una breve scheda che ne chiarirà le caratteristiche, luogo e data dello scatto.

Ovviamente sarà cura della Segreteria del Premio informare a mezzo e-mail tutti gli autori e fotografi circa l’esito finale della loro partecipazione alla V edizione di “RACCONTI TRA LE NUVOLE”.

A questo punto, a nome degli organizzatori, permetteteci di ringraziare coloro che, pur partecipando con impegno e passione, non sono giunti in finale. Grazie per essere stati “dei nostri”, per esservi messi in gioco e per aver declinato a modo vostro il cielo, il volo e il mondo aeronautico in tutte le sue sfumature. Grazie davvero.

Ci auguriamo che la sensibilità, le “storie”, il talento letterario e l’occhio fotografico di chi non è stato premiato in questa edizione possa trovare il giusto riconoscimento … magari non più tardi della prossima edizione del Premio. Ci contiamo!



 

Per qualsiasi informazione:                         www.raccontitralenuvole.it

                                                                       www.vocidihangar.it

Racconti tra le nuvole 2017 – Finalisti

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Non senza difficoltà, i nostri magnifici sette membri della giuria della V edizione del Premio fotografico/letterario “RACCONTI TRA LE NUVOLE” hanno decretato, come da regolamento, i 20 finalisti della sezione letteraria nonché i 5 finalisti della sezione fotografica.

Eccoli in ordine rigorosamente alfabetico di autore:

 

Sezione letteraria

# LEZIONI DI VOLO – Gaetano Andretta

# UNA CARRIOLA IN VOLO – Massimo Bencivenga

# SPAD – Giuseppe Bonasia

# IL PARADISO DEL VOLO – Eleonora Cappa

# RACCONTO FUTURISTA – Daniele Casalini

# VERSO IL CIELO – STORIA DI UN PILOTA – Roberto Cipolato

# I VOLTI OSCURI DELLA STORIA – Alessandro Corsi

# LA TERRA AZZURRA – Marilina Daniele

# ERAVAMO IO E LA PISTA – Evandro Detti

# AVVENTURE CON “G” – Claudio Di Blasio

# NUVOLA – Marcella Di Franco

# NEL MIO CIELO – Michele Gagliani

 # L’ANGELO GIALLO – Laura Gallo

# APPUNTAMENTO CON IL VOLO – Cristina Giuntini

# BLANIK VV23 – Maurizio Landi

# IN VOLO AL CHIARO DI LUNA – Gianni Odino

# DUE ALI DI GABBIANO – Maddalena Schiavi Medas

# VOLA A CASA – Riccardo Sciarra

# L’IMPOSSIBILE – Chiara Schiavone

# VOLARE OH OH! – Elisa Trettene

# AMERIGO E GLI AVIATORI DELLA TAVOLA ROTONDA – Antonio Viciani





Sezione fotografica

# IN VOLO – Adalgisa Angeletti

# TOUCH AND GO SPECIALE – Giorgio Levorato

# GEMELLI DIVERSI – Luigi Orlandi

# THE GREAT GIG IN THE SKY – Luigi Orlandi

# ICARO – Luca Zonari Canè



Occorrerà attendere fino al 10 novembre per apprendere finalmente i vincitori nonché le classifiche generali con l’elenco dettagliato dei piazzamenti.

Ovviamente sarà cura della Segreteria del Premio informare a mezzo e-mail tutti gli autori e fotografi circa l’esito finale della loro partecipazione alla V edizione di “RACCONTI TRA LE NUVOLE”.

A questo punto, a nome di VOCI DI HANGAR e dell’HAG, permetteteci di ringraziare coloro che, pur partecipando con impegno e passione, non sono giunti in finale. Grazie per essere stati “dei nostri”, per esservi messi in gioco e per aver declinato a modo vostro il cielo, il volo e il mondo aeronautico in tutte le sue sfumature. Grazie davvero.

Per qualsiasi informazione:                         www.raccontitralenuvole.it

                                                                                   www.vocidihangar.it

                                                                                   www.hag-italy.it

                                                                                   www.fisaitalia.it

Racconti tra le nuvole 2017 – Chiusura Vᵃ edizione

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E’ scaduta lo scorso sabato 30 settembre la data ultima di presentazione dei racconti e delle fotografie per la partecipazione alla V edizione del Premio fotografico/letterario “Racconti tra le nuvole”.

L’iniziativa, che si prefigge la diffusione della cultura aeronautica a mezzo della scrittura creativa e della moderna arte figurativa, è organizzata dall’associazione di velivoli storici HAG, Historical Aircraft Group e dal nostro sito di letteratura aeronautica con la collaborazione con la rivista VFR AVIATION e il supporto della FISA, Fondazione Internazionale per lo sviluppo aeronautico.

L’edizione 2017 ha visto l’adesione di ben 38 racconti e di 15 immagini.

Come nella precedente, anche in questa edizione la partecipazione alla sezione narrativa vede la perfetta parità di genere in quanto 19 maschietti e 19 femminucce hanno inviato alla Segreteria del Premio le loro composizioni mentre, fatta eccezione per una sola partecipante, sono tutti di sesso maschile coloro che hanno preferito rubare l’immagine fuggente a mezzo di una fotocamera.

Molti autori hanno ritenuto opportuno coccolare fino all’ultimo istante la propria creatura tanto che, l’ultimo giorno utile, si sono aggiunte 3 fotografie e ben 7 racconti, l’ultimo dei quali è stato virtualmente consegnato alla Segreteria addirittura alle 23:40, ora locale del meridiano di Rieti (centro d’Italia).

Inoltre, a dimostrazione che il Premio costituisce un ottimo stimolo creativo, occorre riportare il seguente dato statistico: una buona metà dei partecipanti di questa edizione era già sceso in lizza nelle precedenti. Dunque un gradito appuntamento cui hanno aderito diversi affezionati praticanti della narrativa a tema.

A questo si aggiunge la conferma di uno strano fenomeno già manifestatosi in passato: la presenza preponderante degli amanti “terrestri” del volo e della scrittura rispetto ai praticanti di attività aeronautiche o comunque ex piloti di aeromobili. Che pure ci sono ma rappresentano una minoranza. Da qui la presenza di racconti di ampio respiro aeronautico, ossia non solo cronache di voli e di vicissitudini aeree ma anche storie di cielo e di nuvole, talvolta surreali o di purissima fantasia.

In questo senso, si rinnova, come già accaduto nella precedente edizione: la significativa partecipazione di autori/autrici che si dilettano con una certa convinzione nella frequentazione di Premi letterari, i cosiddetti “concorsisti”, già blasonati e dunque avvezzi all’arte scrittoria.

Tra di loro, in questa V edizione del premio, si annoverano: un giornalista televisivo professionista, una giovanissima liceale e diversi autori che hanno già dato alle stampe romanzi, raccolte di racconti, saggi e manuali addestrativi di volo, mentre quasi tutti hanno vinto o comunque sono giunti finalisti in altri premi letterari.

Come da bando di concorso, tutto il materiale raccolto è stato girato alla giuria i cui membri – è bene sottolinearlo – saranno noti solo all’atto della pubblicazione dell’antologia del Premio. A loro spetta l’ingrato compito di valutare serenamente racconti e fotografie.

Appuntamento dunque al 1 novembre per apprendere l’elenco dei 20 finalisti della sezione letteraria e le 5 migliori immagini che accederanno di diritto alla fase terminale del Premio. Occorrerà invece attendere fino al 10 novembre per apprendere finalmente i vincitori nonché le classifiche generali con l’elenco dettagliato dei piazzamenti.

Ovviamente sarà cura della Segreteria del Premio informare a mezzo e-mail tutti gli autori e fotografi circa l’esito finale della loro partecipazione alla V edizione di  “Racconti tra le nuvole.

La giuria del Premio, nel frattempo, è impegnata nel febbrile lavoro di valutazione del materiale ricevuto. Ai sette giurati, proveniente dal mondo dell’editoria e del volo, l’ingrato compito di decretare i 3 vincitori e i 17 finalisti della sezione letteraria nonché il vincitore della sezione fotografica che, di diritto, vedrà il proprio scatto in bella mostra sulla copertina dell’antologia del Premio pubblicata dall’editore Logisma.

Appuntamento dunque al 10 novembre per apprendere il nome dei vincitori e, non più tardi di metà dicembre, per poter leggere/vedere tutte le loro opere.

Per qualsiasi informazione:                         www.raccontitralenuvole.it

                                                                                   www.vocidihangar.it

                                                                                   www.hag-italy.it

                                                                                

I falchi del deserto

I falchi del deserto copertinatitolo: I falchi del deserto

autore: Sergio Flaccomio

editore: Longanesi & C.

anno di pubblicazione: 1959

ISBN: non disponibile





Come si legge sulla copertina del libro, una edizione Longanesi § C., si tratta dei ricordi di un pilota d’assalto italiano nei cieli infuocati dell’Africa Settentrionale.

Infatti il volumetto contiene una lunga serie di racconti di guerra, ambientati in quel teatro drammatico quale è stato quello libico.

Se dovessi sintetizzare in poche parole l’intero libro direi che, fondamentalmente, si tratta dell’ennesima testimonianza di come, in quegli anni, si siano contrapposti due elementi: l’eroismo degli italiani in guerra (in qualunque corpo e in qualunque luogo), costretti a combattere una guerra che non sentivano come loro, senza equipaggiamenti e senza organizzazione e la diffusa sciatteria e meschinità, inadeguatezza e, a volte, criminale colpevolezza di coloro che stavano ai vertici del potere politico italiano.

i falchi del deserto copertina interna
La copertina interna de; “I falchi del deserto”, volume di memoria storica ma anche di denuncia

Il libro è scritto da un pilota, cioè da un combattente che poteva vedere le cose dall’alto. Un punto di vista elevato, dal quale era più facile avere una visione d’insieme. In particolare, all’autore appariva ben evidente quale fosse il terreno sul quale si combatteva, l’orografia del paesaggio, le distanze, enormi e spesso costituite da solo deserto, le frequenti tempeste di sabbia e la loro grande estensione, la distanza dal mare degli accampamenti di fortuna nei quali i soldati erano precariamente sistemati etc. Gli aeroporti erano semplici strisce di deserto, livellate alla meglio.

Uno dei pochi scatti disponibili in rete che ritrae un CR42 Falco in volo. Lo abbiamo trovato nell’ottimo sito fotografico http://www.wwiiaircraftphotos.com. E dire che il Falco – come tutti i biplani – era a dir poco molto fotogenico

Gli aerei di cui parla il nostro pilota erano i CR 32 e 42. Biplani, superati ormai da anni, ma che il governo di allora manteneva in produzione, probabilmente per non scontentare qualche personaggio dell’industria. Ma intanto gli alleati, gli Inglesi prima e gli americani dopo, avevano aerei molto più performanti, terribilmente meglio armati, veloci, maneggevoli e dotati di maggiore autonomia.

Contro questi aerei i nostri piloti andavano ad ingaggiare combattimento, spesso in numero molto inferiore, magari ad alta quota, con l’handicap delle cabine aperte, senza protezione adeguata dal freddo e spesso senza neanche l’impianto dell’ossigeno.

Sempre proveniente dal sito http://www.wwiiaircraftphotos.com, ecco una singolarissima immagine della cabina di pilotaggio ripresa dal dorso dell’ala superiore. Inutile dire che i piloti amarono molto il CR42 per la sua formidabile maneggevolezza ma che soffrirono il suo scarso armamento, l’autonomia limitata e la velocità non paragonabile con i caccia nemici con i quali si dovettero confrontare. Ormai, a distanza di tanti anni, i loro ricordi, le loro esperienze si possono trovare solo nei libri di storia come quello di Sergio Flaccomio, appunto.

Questo descrive il libro.

Una lettura, ancora una volta, illuminante. L’eroismo è una cosa. La capacità strategica e la dotazione tecnica sono un’altra faccenda.

Si percepisce chiaramente, anche dove non viene detto esplicitamente, quanto fosse sofferta una simile situazione. E si coglie anche una sorta di fatalismo, di rassegnazione, nei confronti di tragici episodi, frequentissimi, dove si moriva, si restava feriti gravemente, ci si salvava per pura casualità.

Lo stesso progettista (l’ing Celestino Rosatelli) considerò il suo Falco un ottimo progetto ma tecnologicamente incapace di tenere testa a macchine più moderne benché minate da quei problemi di messa a punto, difetti progettuali e complicazioni tecniche di cui il Falco era pressoché privo. Quel divario tecnologico provarono comunque a colmarlo i piloti della Regia Aeronautica che, poco e male armati (due mitragliatrici SAFAT da 12,7 mm. montate sulla cappottatura motore, sincronizzate e sparanti attraverso il disco dell’elica con 400 colpi ciascuna) ricorsero spesso all’”acrobazia difensiva” piuttosto che all’esubero di potenza del modesto quanto onesto motore (un FIAT A.74 R.1C.38 con circa 840 cavalli). Così equipaggiati tentarono di tenere testa agli Hurricane, agli Spitfire. E se questo non fu uno scontro impari … (foto fornita da http://www.wwiiaircraftphotos.com)

E non si poteva in alcun modo protestare. La più lieve parvenza di critica sarebbe stata considerata disfattismo.

Due sono gli elementi che descrivono meglio l’inadeguatezza della politica italiana e tedesca in quella disgraziata guerra del Nord Africa.

Il primo riguarda il fatto che tutti i convogli di navi ed anche le squadriglie di aerei che dall’Italia dovevano rifornire, di truppe e materiali, il Nord Africa, erano soggetti agli attacchi, per mare e per aria, dalla vicina Malta, che non si era pensato di dover neutralizzare prima. Ci si era provato, ma con il pressappochismo e l’improvvisazione soliti, per cui Malta era rimasta lì. Risultato: tantissime navi affondate, squadriglie di aerei, da trasporto e non, abbattuti, migliaia di militari e civili morti e preziose merci perdute. Per anni.

Nel corso del II conflitto mondiale, se è vero che la ridotta incisività bellica della Regia Aeronautica – opinione diffusa e condivisa degli storici dell’aviazione – fu minata inesorabilmente anche dal gran numero di velivoli disponibili in termini di modelli e allestimenti – spesso validissimi per il voli da record ma assai meno poco per scopi militari – è altrettanto vero che il FIAT CR42 Falco costituì la panacea a tutti i problemi di impiego operativo cui l’Arma azzurra dovette fare fronte. Ed ecco allora che Il Falco diventò caccia notturno, cacciabombardiere, intercettore, aeroplano d’assolto per l’attacco al suolo e appoggio alle truppe di terra, antiguerriglia, disturbatore notturno, velivolo aviotrasportato, traino alianti, addestratore e – poco mancò – addirittura idrocaccia e aerosilurante. Per farne un caccia notturno o disturbatore notturno si presuppone almeno che fosse dotato di adeguato strumentazione per il volo notturno e invece … Un cacciabombardiere che trasporta due “bombette” da 100 chili ciascuna e che per farlo deve rinunciare ad una delle due mitragliatrici, può davvero continuare a chiamarsi “caccia” e anche “bombardiere”? Di sicuro l’italica capacità di adattarsi agli eventi più improbabili non venne meno quando, dovendo trasferire la bellezza di 52 velivoli fino al fronte dell’Africa Orientale, i CR42 furono disassemblati, infilati nella capiente stiva del SM82 Marsupiale (antesignano del blasonato C5 Galaxie statunitense) e lì aviotrasportati. Dovendo poi sostituire gli ormai vetusti idrovolanti IMAM Ro.43/44 chi pensate che fu proposto? … ma certo! Il CR42 versione idrovolante giusto appunto denominato ICR42. Fortunatamente non se ne fece nulla, salvo un prototipo. E se invece delle bombette da 100 kg piazzassimo un proiettile d’artiglieria navale da 381 mm denominato “bomba 630PD”, (P)erforante e (D)irompente del peso di 630 kg? Avremmo creato un nuovo caccia-aerosilurante. Anche in questo caso, fortunatamente, non se ne fece nulla. E se, al posto dell’ingombrante motore radiale Fiat montassimo il favoloso motore in linea Daimler-Benz DB601? … beh, otterremmo un Falco capace di volare a 500 km/h ma nulla più. No, meglio destinare i preziosissimi motori tedeschi alle cellule dei Macchi Mc.202 e i Reggiane Re.2001. Fortunatamente il Fiat Cr.42DB601 rimase solo allo stadio di prototipo e i famosi motori equipaggiarono effettivamente caccia moderni. (http://www.wwiiaircraftphotos.com)

Un po’ di numeri. Il Fiat CR42 Falco fu l’aeroplano più costruito dall’industria aeronautica italiana durante tutto il periodo bellico: un totale complessivo di circa 1800 esemplari assemblati con una cadenza mensile attorno ai 50 mensili. Se si tiene conto del decennio a cavallo dal ’34 al ’44, questo modello velivolo costituì da solo il 20% della produzione aeronautica nazionale. E dire che ne furono realizzati pure altri a beneficio di alcune alle forze aeree straniere. Il 10 giugno 1940 – momento dell’entrata in guerra dell’Italia – questo fu il velivolo che rappresentò il 40% dei caccia di pronto impiego della Regia Aereonautica. Cesserà di essere utilizzato nel ruolo di addestratore biposto nell’ambito dei Centri Addestramento al Volo delle Z.A.T. (Zone Aeree Territoriali, ossia le attuali regioni aeree chiamate zone aeree) dalla rinata Aeronautica Militare italiana nel ’52. In altri termini, un buon 70% dei piloti della vecchia nonché della nuovissima Aeronautica italiana “metteranno le ali” sul biplano di Celestino Rosatelli. (http://www.wwiiaircraftphotos.com)

L’altra questione riguarda la geografia del teatro di guerra. Il nemico era stato respinto attraverso migliaia di chilometri, dalla Libia verso l’Egitto. Negli anni le vicende di guerra sono state altalenanti, con perdite e riconquiste di posizione continue. Chi vuole si può documentare meglio attraverso tanti libri. Ma in sintesi, alla fine, il nemico si stava ritirando verso l’Egitto. Mancavano davvero poche decine di chilometri dal confine. L’autore descrive l’arrivo di un’altissima personalità del regime, con macchine al seguito e perfino un cavallo bianco. Si era portato anche la spada dell’Islam che gli era stata donata. Era pronto a fare il suo ingresso trionfale ad Alessandria d’Egitto.

Peccato che nel suo genio strategico non abbia fatto caso che, durante la ritirata, il nemico si avvicinava alla sua roccaforte, con maggiore abbondanza e rapidità di rifornimenti, con più possibilità di sostituzione delle truppe stremante con forze fresche. Mentre per Italiani e tedeschi avveniva il contrario. I rari rifornimenti, quando arrivavano, prendevano terra in Libia, poi dovevano percorrere migliaia di chilometri per raggiungere il fronte avanzato, con i rischi che c’erano. Alle porte dell’Egitto l’epilogo è stato quello che tutti conoscono. L’altissimo personaggio dovette tornare indietro senza neppure il cavallo bianco.

Il Fiat CR42 Falco fu la creatura volante meglio riuscita e prodotta in maggior numero di esemplari che partorì la mente geniale dell’ingegnere reatino Celestino Rosatelli. Alla fine degli anni ’30, divenuto capo dello studio di progettazione aeronautica della FIAT di Torino, Rosatelli creò probabilmente il migliore biplano della storia dell’aviazione … peccato che fu anche l’ultimo. Nato come progetto migliorato del suo precedessore CR32 Freccia, il Falco era vetusto già quando compì il suo primo rullaggio sulla pista di Torino Aeritalia nel maggio del ’38 e il confronto con i monoplani avversari fu sempre impari. In questo scatto memorabile quanto inusuale (http://www.wwiiaircraftphotos.com) si può intuire la linea di montaggio del Falco organizzata negli enormi capannoni della FIAT.

Quanto somigliano, le vicende di allora, a quelle di oggi.

Di sicuro, parlando con tante persone, ci potranno essere molti convinti che le cose siano interpretabili in altri modi. E ognuno fornirebbe la propria chiave di lettura.

Ma qui parliamo di un libro. “I falchi del deserto” parla di quelle vicende e il suo autore ci offre la sua pacata e diplomatica (a volte non tanto) chiave di lettura.

I falchi del deserto retrocopertina
La retrocopertina dello splendido libro di Sergio Flaccomio, autore anche del volume: “… Obbedire e combattere … senza credere”, pubblicato sempre dalla casa editrice Longanesi nel 1966.

Sergio Flaccomio è toscano. E anch’io lo sono. Nonostante ciò, spesso ho fatto un po’ di fatica a seguirlo, nei suoi modi prudenti, fatti di frasi idiomatiche, che capisco certamente, ma la sua toscanità è un po’ più antica della mia. Non fa molto uso delle virgole. Tuttavia, anche in questo libro come è stato per altri, ho ritrovato gli stessi fatti, descritti da altri autori. Mi è sembrato di ripercorrere strade e ambienti già conosciuti. Soltanto visti con altri occhi e da un’angolazione leggermente diversa.



Recensione a cura di Evandro Detti (Brutus Flyer)