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Piloti!

“Contatto visivo … nemico ad ore due … stringere la formazione!”

I ricognitori a lungo raggio avevano intercettato il nemico e lo stormo al completo era decollato in pochi minuti. Ormai eravamo in preallarme da così tante ore che decollare, anche se fosse stato per l’ultima volta, fu per noi una vera liberazione.

Al briefing, il generale ci aveva comunicato che, probabilmente il nemico avrebbe tentato un’incursione verso mezzogiorno. – Meglio così – esclamò – Il sole sarà alto e lo sfrutterete a vostro favore -. Certo – pensai – attaccare con il sole alle spalle ci avrebbe dato un notevole vantaggio. – Volate alla massima velocità di manovra e attaccate in formazione compatta. La strategia del Comando non era dunque cambiata. – Non possiamo competere con loro in velocità – aggiunse il generale – perciò, una volta intercettati, impegnate il nemico con una manovra frontale e decisa.

Chiaro – mi dissi – la velocità relativa sarebbe stata tale che avremmo avuto appena il tempo di puntare e colpire.

– Anche il nemico ha dei punti deboli: colpiteli senza pietà. Ricordai allora le parole del mio istruttore: “Piccoli fori lungo la fusoliera, una lunga antenna alla sommità della deriva e una grossa sonda nel muso: questi sono i punti nevralgici. E’ difficile centrarli, lo so’, ma voi non siete piloti qualunque. Voi siete piloti da combattimento! … e quanto è vero che vi ha addestrato il sottoscritto, voi li centrerete in pieno! Non è vero?!”

Bei tempi quelli dell’addestramento. Passavamo le tiepide giornate di primavera facendo voli in formazione con l’istruttore. Imparavamo le tecniche di combattimento passando sopra ai campi puntinati dai primi fiori. Affinavamo le nostre capacità di pilotaggio solcando un cielo che aveva l’odore della terra rinata. Avevamo tutti il volo nel sangue ma non la disciplina dei soldati né l’aggressività dei combattenti. Per questo ci preparavamo alla battaglia, così come avevano già fatto i nostri padri e i nostri nonni prima di noi. Era una lotta eterna la nostra. Da generazioni ci battevamo contro un nemico potente e velocissimo. Nessuno ricordava quando fosse cominciata: eravamo in guerra da sempre. Era un nemico sfuggente il nostro. Si mostrava appena d’inverno, accennava qualche incursione in primavera e ci attaccava in massa in estate. Avevamo tentato di metterci in contatto con loro, per negoziare, per creare un accordo di pace. Ma niente, Sfrecciavano luccicanti ed invadevano prepotenti i nostri cieli.

Alla fine del briefing il generale ci salutò con calore: – Che il cielo sia con voi, piloti -.

Le sue parole echeggiarono per qualche secondo, poi si spensero quando, messi in libertà, corremmo indaffarati per gli ultimi preparativi prima della missione.

Solo ora, di fronte all’immensità del nemico davanti a me, capivo che quello era stato un addio. La nostra missione non avrebbe avuto ritorno. Solo il sacrificio della nostra stessa vita avrebbe potuto arrestare quel nemico. Non avevamo arma che potesse distruggerlo … tranne il nostro coraggio e l’amore per il nostro paese. Ora capivo perché interi reparti erano stati annientati: bravi piloti, cari amici, fratelli di sangue si erano sacrificati per la nostra sopravvivenza.

“Il comandante a tutti i piloti: che il cielo sia con voi … ragazzi …”

E il nemico mi travolse con mostruosa indifferenza. Vidi il bianco luccicante frantumare il mio corpo e la mia linfa uscirne .

– Allora?! Hai finito?

– No, non ancora … andate pure … vi raggiungo più tardi.

– Ma perché, scusa … se l’aliante lo lavi domani?!

– No, preferisco di no. Vorrei pulirlo subito … altrimenti domani, una volta secchi …

– E’ lo so … sarebbe doppio lavoro, hai ragione. Certo che hai fatto una bella strage, eh?!

– Proprio. Sembrava quasi che mi aspettassero. Pensa che c’è stato un momento che me ne son trovato davanti una nuvola … ho provato ad evitarli ma …

– E va beh, mica ne farai una questione umanitaria!? … in fin dei conti erano solo MOSCERINI.



Dipende sempre dai punti di vista!?






#proprietà letteraria riservata#


Big Mark

Piloti!!

farfalla notturnaE’ risaputo che ci sono “Piloti” e “piloti”. Ma quelli che sono protagonisti di questo racconto sono talmente particolari che …

Una vicenda apparentemente normale con colpo di scena finale che lascia letteralmente basito il lettore.


Narrativa / Breve Pubblicato: inedito Note: inserito nella raccolta di racconti inedita “Voci di hangar”