Luciano Bellinzona, veterano, con migliaia di ore di volo, comandante del Super90 Città di …, aveva sempre pensato che un simile incidente aereo potesse capitare soltanto agli altri, e che a lui non sarebbe mai potuto accadere. Inoltre aveva sempre creduto che tutto sommato non occorreva essere dei superman per evitare d’incorrere in simili imprevisti … Oddio! È pur vero che nella maggior parte dei casi quella non era una situazione imputabile alla responsabilità personale, però a volte accadeva … e guarda caso quella volta era accaduto a lui. Inutilmente tentò di dare una giustificazione alle sue azioni delle ultime ore … ma scoprì soltanto che se fosse stato più prudente … forse … Prudente un accidente! E come poteva prevederlo … ed ora che era capitato gli giravano gli stivali … e come se giravano! Ma la cosa che più lo mandava in bestia era la consapevolezza che non c’era nulla da fare se non prenderla nel verso giusto. Già, ma come si fa a dire qual è il verso giusto, come si può pensare di prenderla come se nulla fosse accaduto? Come si può … Provò a muoversi da quella scomoda posizione, ma si convinse immediatamente che avrebbe fatto meglio a star fermo e immobile. Il suo primo pensiero volò verso sua moglie … come l’avrebbe presa? – Oh! – gli venne di pensare – come vuoi che la prenda … – avrebbe capito come qualsiasi altra moglie di pilota … Beh, almeno da ora in poi se lo sarebbe mangiato da sola lo sformato di verdure al gelato di cocco. Bella fregatura, proprio ora che aveva superato gli esami per ottenere il grado superiore e avrebbe potuto prendersi qualche piccola rivincita … ma guarda che scalogna … Mai che gliene andasse bene una … e pensare che aveva organizzato una festicciola proprio in aeroporto … e invece quel maledettissimo incidente lo avrebbe privato di quella soddisfazione … e chissà di quante altre. Eppure, con il senno di poi, lo aveva avuto un segnale … quella mattina il suo sesto senso glielo aveva detto piuttosto chiaramente “Restatene a casa, datti malato … non uscire …” Già! Ma se non fosse andato lui chi l’avrebbe tirata su quella carretta … ormai da lei fuggivano tutti come dall’inferno … Il Super90 più iellato della storia dell’Aviazione civile italiana … Aveva subito uno o due atterraggi d’emergenza, un attacco di dirottatori, un principio d’incendio in volo, un pazzo che s’era messo a predicare l’avvento di un nuovo messia … pretendendo che tutti i passeggeri s’inginocchiassero per ricevere l’assoluzione dei loro peccati, e per finire anche un tentato omicidio a bordo … Un pover’uomo che, perseguitato dai dispotismi della moglie, l’aveva presa per il collo e voleva aprire il portellone di coda per farle provare l’ebbrezza del volo. Improvvisamente gli parve di avvertire un rumore alla sua destra … ma no, forse era la sua fantasia … e allora gli venne voglia di gridare, tentare almeno di farsi sentire da qualcuno … magari da un buon medico … ma da quale medico? A quell’ora mezzo mondo dormiva e l’altra metà era intento a dare fregature o ad essere fregato. Quanti anni aveva? Quarantasette … alla sua età era davvero una bella fregatura! A quel pensiero gli stivali presero a girargli ancora più velocemente. Per fortuna che il suo secondo era uscito dalla cabina in tempo … questo forse l’aveva salvato. Gli tornarono alla mente i primi tempi dell’accademia. Quando prese il primo vero spavento della sua vita … In fondo era stato divertente, anche se un po’ imbarazzante.
Eppure, quella mattina, salendo la scaletta si era guardato attorno … Era una di quelle mattinate splendide in cui è assolutamente inconcepibile pensare che le cose possano andare di traverso. Il cielo, d’una chiarezza infinita e senza neppure una nuvola, sembrava invitare ad essere felici … e invece se soltanto avesse immaginato che di lì a poco si sarebbe trovato ad affrontare una delle situazioni più difficili e scabrose della sua vita di pilota … e certamente anche l’ultima … di questo ne era certo. Una diarrea fulminante a 32000 piedi.
# proprietà letteraria riservata #
§§ in esclusiva per “Voci di hangar” §§
MCB |